[30/11/2010] News
LIVORNO. La direttrice dell'United Nation framework convention on climate change (unfccc) Framework Convention on Climate Change, Christiana Figueres (Nella foto), ha aperto la Conferenza dell'Onu sui cambiamenti climatici di Cancun, in Messico, dicendo ai delegati della Conferenza delle parti (Cop16): «Voi siete riuniti a Cancun per tessere insieme gli elementi di una solida risposta al cambiamento climatico, utilizzando come strumenti sia la ragione che la creatività».
La Figueres ha detto che è urgente ottenere un solido risultato a Cancun, «Perché i più poveri e vulnerabili hanno bisogno di un'assistenza prevedibile e sufficiente per affrontare un problema serio che non hanno causato», ma anche per i dati resi noti qualche giorno fa della World meteorological organization (Wmo) che evidenziano come le concentrazioni di gas serra in atmosfera abbiano raggiunto il livello più alto dopo la rivoluzione industriale.
Secondo la direttrice dell'Unfccc «Il compito non è facile, ma è realizzabile. Vi esorto a risolvere questi problemi con delle priorità in modo che a Cancun possa essere raggiunto un risultato equilibrato. Guardando a ciò che abbiano raggiunto negli ultimi mesi, sono convinta che è possibile un compromesso per trovare la strada per un risultato concreto a Cancun. Questo risultato deve essere sia fermo che affidabile e deve avere un "dedicated follow-on process" per il lavoro futuro».
La Figueres ha evidenziato le questioni politicamente più spinose che i delegati dovranno affrontare a Cancun, compresa «La necessità di evitare un vuoto dopo il primo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto che termina nel 2012 e l'importanza che ci sia chiarezza sul proseguimento del Protocollo».
Nel suo intervento la Figueres ha sostenuto che «A Cancun è possibile avviare una nuova era di pace nell'azione globale sul cambiamento climatico, che ogni anno porti risposte sempre più efficaci per mantenere l'umanità sulla buona strada per un futuro più sicuro. I governi arrivano qui dopo un anno di lavoro durante il quale hanno creato gli elementi necessari per realizzare ulteriori, forti impegni per affrontare la sfida del clima, secondo il principio delle responsabilità comuni ma differenziate. Cancun avrà successo se il compromesso tra le Parti assicurerà il processo per ottenere ciò che vogliamo, lasciando agli altri ciò di cui hanno bisogno. I governi possono raggiungere un accordo per avviare azioni per l'adattamento, il trasferimento di tecnologia e le foreste e questo creando un nuovo fondo lungo termine per la climate finance. I governi possono chiarire che cosa vogliono fare in merito al protocollo di Kyoto e come ancorare i molti obiettivi e azioni nazionali che i Paesi hanno proposto, in particolare i target dei Paesi industrializzati.
Cancun non risolverà tutto e il risultato deve essere pragmatico, ma abbiamo anche bisogno che Cancun mantenga le ambizioni molto vive. La verità è che, anche se tutti gli obiettivi e le azioni nazionali attualmente sul tavolo saranno onorate pienamente, e il mondo si aspetta che siano onorati, non raggiungeremo l'obiettivo di evitare un aumento di oltre due gradi delle temperature globali. Il cambiamento climatico è la più grande sfida a lungo termine per l'umanità, ma è anche la nostra più grande opportunità. Le soluzioni per il cambiamento climatico non affrontano solo il problema ambientale, ma offrono anche importanti opportunità per tutte le nazioni per raggiungere uno sviluppo sostenibile, affidabile ed equo. I prossimi decenni assisteranno ad una rivoluzione: una rivoluzione nel modo di consumare e produrre energia, una rivoluzione nel modo in cui l'ambiente viene rappresentato in per in termini di sviluppo sostenibile e per una vita umana felice, una rivoluzione nel modo in cui le comunità si rafforzeranno per agire contro i cambiamenti climatici per garantire il proprio futuro, una rivoluzione nelle opportunità economiche offerte da un approccio costruttivo alla sfida del clima. La rivoluzione di fatto è già iniziata. Il mondo è alla ricerca di nuove risposte alle sfide politiche, economiche e sociali che hanno di fronte tutti i Paesi. Le risposte tradizionali non riescono a produrre risultati duraturi. Ecco perché i Paesi, la società civile, le imprese e i cittadini di tutto il mondo stanno spingendo in avanti per soluzioni climatiche e ambientali».