[30/11/2010] News

Costi raddoppiati e ritardi infiniti. La Francia non sa come smantellare le sue vecchie centrali nucleari

LIVORNO. Oggi "Europe 1"  pubblica l'inchiesta "Les vieilles centrales nucléaires, une galère" che parte da una considerazione che non dovrebbe essere certo "normale" nel Paese che in Italia viene dipinto come quello dell'energia sicura e a basso prezzo: «Il nucleare, un soggetto che fa paura. I tre quarti della nostra elettricità in Francia proviene dalle centrali nucleari... ma si pone questa domanda tabù: che ne facciamo delle nostre vecchie centrali a fine corsa?».

Mentre in Francia si appronta un enorme cantiere per lo smantellamento delle vecchie installazioni dell'impianto di La Hague, una giornalista di "Europe 1", Brigitte Béjean, ha indagato ed ha scoperto che nessuno sa davvero cosa farne delle vecchie centrali nucleari francesi.

33 anni fa è stato chiuso il primo reattore in Francia, ma i primi cantieri non saranno finiti prima del 2020 o del 2025, per un costo che nessuno attualmente è in grado di definire. Quel che sembra di capire è che alla fine i siti di smantellamento saranno trasformati in depositi dei loro stessi rottami, rifiuti e scorie radioattivi.

Fino ad oggi nessuna centrale nucleare è stata mai completamente smantellata, anche se per alcune le operazioni di dismissione sono iniziate da più di 15 anni. In Francia attualmente sono chiuse una decina di reattori nucleari realizzati tra gli anni '50 e ‘80, ora si scopre che sono stati costruiti senza chiedersi come sbarazzarsene e soprattutto che la durata e i costi dello smantellamento sono molto più alti delle previsioni fatte dagli esperti. «Una montagna da superare», sottolinea l'inchiesta di "Europe 1".

Una montagna di difficoltà e ritardi che alla base ha la radioattività nel cuore dei reattori. Secondo Roland Débordes, presidente della Commission de recherche et d'information indépendantes sur la radioactivité (Crirad) «Edf ed Areva non hanno ancora fatto le loro esperienze in questo settore. I livelli dei tempi di smantellamento più rapidi erano da 10 a 20 anni. Oggi si prevede che ci vorranno sicuramente 30, 40 forse  50 anni. In nessuna parte del mondo hanno smantellato completamente una centrale. E' una montagna da scalare e non vedo come faremo».

L'inchiesta svela che intanto si susseguono incidenti anche gravi: un ex lavoratore del nucleare, sotto anonimato, ha rivelato a "France 1": «Ho avuto una sensazione di dilettantismo» e poi ha detto di essere stato testimone di diversi incidenti ed ha parlato esplicitamente di «Scarichi di plutonio nell'ambiente».

Ma non ci sono solo ritardi ed incidenti: il costo dello smantellamento è molto più elevato di quel che aveva previsto l'industria nucleare. Yves Marignac, un esperto di nucleare indipendente che ha fatto i conti in tasca alla dismissione delle centrali francesi, ha spiegato alla Béjean che «Le cifre sono impressionanti. Ufficialmente lo smantellamento doveva costare il 15% di quel che la centrale è costata per costruirla. Ora, in realtà, siamo piuttosto al 30%. Questo rappresenta centinaia di milioni, forse dei miliardi di euro. Per l'impianto di La Hague, il budget è, per il momento, de 2,5 miliardi di euro su 25 anni per smantellarne una piccola parte. Quindi, per l'insieme della centrale ci vorranno almeno 10 miliardi».

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