[30/11/2010] News

Il Südtirol vuole smembrare il Parco nazionale dello Stelvio

LIVORNO. Il "Comitato dei 12", la commissione paritetica tra governo e provincie autonome di Trento e Bolzano ha approvato un ordine del giorno che riprende una vecchia (e già più volte bocciata) idea di Luis Durnwalder, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol  che secondo Legambiente «Mette a rischio l'integrità del Parco nazionale dello Stelvio, con una proposta di spartizione dell'area protetta tra le due provincie e la Regione Lombardia».

Attualmente il Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio / Nationalpark Stilfser Joch, costituito da tre Comitati di Gestione (Lombardo, Trentino ed Alto-Atesino) amministra questa area protetta di 130.734 ettari istituita nel 1935. 

Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza sottolinea che «Il governatore dell'Alto Adige proprio non vuole saperne di una tutela prevista da leggi nazionali per la più grande area protetta dell'arco alpino italiano, un bene naturalistico che da 75 anni è protetto come Parco nazionale e che custodisce un patrimonio di foreste, pascoli e ghiacciai di valore straordinario, ben al di là degli stessi confini nazionali italiani. La sfida della conservazione della natura nella catena alpina non ha bisogno di confini né di spezzettamenti amministrativi. Occorre, invece, saper guardare al valore che questa straordinaria regione montuosa racchiude, come fissato dalla Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi, un accordo vincolante tra Stati nazionali e regioni confinanti ratificato dal nostro Paese nel 1999 ma di cui tutti sembrano essere inconsapevoli».

Per Damiano Di Simine, responsabile dell'Osservatorio Alpi di Legambiente, «Durnwalder ha molte ragioni quando chiede un'azione di governo del Parco più efficace di quella che vi è stata finora. Spezzando il parco non si otterrà, però, una maggior tutela ma solo un lento e inesorabile declino del ruolo di un Parco Nazionale, che fino a oggi, nonostante i suoi molti nemici, è riuscito a custodire ambienti e popolamenti di fauna e flora tra i più preziosi dell'intero arco alpino».

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