[02/12/2010] News
FIRENZE. Buone notizie per la salvezza di uno dei "polmoni verdi" del Pianeta: la foresta amazzonica è passata da un tasso di riduzione della sua estensione di 29mila chilometri quadrati nel 1995 ad uno di circa 6000 per il 2010. Il minimo storico. L'annuncio è stato dato dal presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva e la cifra è stata anche confermata da Greenpeace. Si può fare di più non c'è dubbio, ma con questo trend uno dei più importanti serbatoi per i gas serra potrà essere salvato. Sull'importanza della salvaguardia di questi ecosistemi, in cui tra l'altro è conservata gran parte della biodiversità del pianeta, si sta discutendo a Cancun, dove nel corso della Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, i 194 governi presenti cercheranno di raggiungere un accordo sulla riforestazione soprattutto nei Paesi in Via di sviluppo e per salvare le foreste pluviali dal degrado. L'insieme delle foreste tropicali rappresenta un serbatoio naturale che assorbe il 30% delle emissioni del Pianeta. E la deforestazione, da sola, è causa di 1,5 miliardi di tonnellate di emissioni all'anno derivanti dallo sradicamento a livello mondiale di 13 milioni di ettari verdi ogni anno. Proprio per sottolineare il valore strategico di questi spazi verdi, l'Onu ha dichiarato il 2011 anno internazionale delle foreste. Attraverso Redd (Reducing emissions from deforestation and forest degradation), il programma per salvare il patrimonio forestale internazionale si intende aumentare il sequestro di carbonio atmosferico attraverso degli incentivi per proteggere sia le foreste che la biodiversità.
A scala nazionale, in base ai primi dati dell'Inventario forestale e dei serbatoi di carbonio elaborato dal Corpo forestale dello Stato, ammonta ad un miliardo di euro il risparmio dovuto al taglio delle emissioni da parte dei boschi nel quadro del protocollo di Kyoto. Un terzo del territorio italiano è composto da boschi pari a 10,5 milioni di ettari, con Toscana e Sardegna al vertice della classifica per maggiori superfici forestali. Ma altro dato interessante fornito dal Corpo forestale dello Stato è che il 28,5% dei boschi ricade all'interno di aree naturali protette. Al di la delle sensibilità ambientali più o meno marcate, sia a scala globale che in un dimensione più ristretta ci vogliono risorse da investire nella tutela di questi spazi verdi, perché come dimostrato anche il ritorno economico è ben evidente.