[06/12/2010] News

Ultim'ora da Cancun: la Cina apre al taglio delle emissioni

LIVORNO. La settimana messicana si apre con i rumors che vedrebbero la Cina disponibile a discutere sulla quantità di tagli da effettuare alle proprie emissioni. A dar credito e ad alimentare la speranza che tale atto avvenga sono state recentemente anche le parole parole dell'alto consigliere delle delegazione cinese, Liu Yanhua, che a Cancun ha messo in evidenza come la Cina continui da diversi anni ad aumentare gli investimenti nella scienza e tecnologia, per affrontare i cambiamenti climatici, puntando su ricerca ed innovazione tecnologica e sul risparmio energetico, lavorando con diversi paesi per favorire la cooperazione internazionale su questi temi.

«Questa mossa - commentano gli inviati di Legambiente da Cancun - ha le potenzialità per rappresentare lo scacco matto dei negoziati perché potrebbe riposizionare sullo scacchiere le pedine che avevano tentato di isolare il processo negoziale sul protocollo di Kyoto. Adesso, queste affermazioni non dovranno rimanere informali ma essere tradotte nei documenti ufficiali della conferenza».

I cinesi hanno tutto l'interesse che il periodo di vita del protocollo continui, valutata per loro la convenienza economica che i meccanismi di mercato prevedono e di cui, in questi anni, hanno beneficiato. Ma, come sottolineato ancora da Liu Yanhua la Cina sta puntando a sviluppare le tecnologie a basso tenore di carbonio, e non seguirà la strada dell' alto consumo energetico dei paesi occidentali.

Nel 2009 la Cina ha stanziato più 66 miliardi di euro (580 milardi di RBM) in ricerca, sperimentazione e sviluppo scientifico, attestandosi al quarto posto del mondo dopo gli Usa, il Giappone e la Germania in un settore che impiega attualmente 3,18 milioni di persone, collocando la Cina al primo posto nel mondo.

«Ci auguriamo - conclude Legambiente - che quello che in rapidissimo tempo è diventato il principale responsabile dell'emissione di gas serra nel mondo, superando gli Stati Uniti e che possiede tra le peggiori industrie energivore del mondo e che è i tra i paesi dotati delle maggiori riserve di carbone a disposizione, dia in queste ore segnale di voler veramente cambiare paradigma».

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