[01/09/2009] News toscana
PORTOFERRAIO (LIVORNO) Anche il presidente della Confesercenti dell'Isola d'Elba, Mauro Quercioli, ha voluto esprimere la preoccupazione della sua associazione per la realizzazione della nuova linea elettrica 132 kV San Giuseppe-Portoferraio che sta facendo molto discutere nella maggiore isola dell'Arcipelago toscano.
«E' anni ormai - scrive Quercioli - che si parla di quest'opera e sembrava in un primo momento che i Comuni ed in particolare la società Terna avessero recepito nel progetto le necessità di questo territorio, ma evidentemente, occorre sempre tenere alta la soglia di attenzione - spiega, Presidente di Zona dell'associazione di catergoria. L'Elba si trova già adesso ad affrontare una situazione difficile, dal punto di vista della tenuta economica, strettamente legata alla qualità del nostro turismo e quindi anche alla qualità dell'ambiente che offriamo. Se continuiamo a deturpare quella che è la nostra risorsa di base, cioè il territorio, rischiamo di minare in modo pericoloso anche il nostro futuro economico. Ci aspettiamo che in questa vicenda il Parco e tutti gli otto Comuni isolani svolgano per intero il loro ruolo di rappresentanza degli interessi della comunità elbana evitando di lasciare isolati, come in altre occasioni, i territori comunali interessati dal progetto. La Confesercenti è convinta che non solo si debba procedere, da parte di Terna, con l'interramento completo della nuova linea elettrica, ma che il problema energetico dell'isola d'Elba possa ed anzi debba essere affrontato tenendo presenti tutte le possibilità offerte dalle energie rinnovabili in particolare solare, fotovoltaico e geotermia».
Per questo presidente della Confesercenti elbana coglie l'occasione per «invitare il Parco nazionale a fare la propria parte in termini di concertazione con tutti gli Enti locali ed i Comuni ad inserire nei rispettivi regolamenti urbanistici normative adeguate. Evidentemente non è più il tempo dei buoni propositi ma di indirizzi chiari e rigorosi».
Umberto Mazzantini, del Direttivo del parco nazionale risponde che «Le parole di Quercioli sono importanti perché sottolineano l'importanza dello sviluppo delle energie rinnovabili in un'isola come l'Elba che è tragicamente indietro in questo settore. Basterebbe riprendere il grande lavoro fatto da Legambiente e dalla ex Comunità montana dell'Arcipelago con Agenda 21 per avere una ottima base di partenza. Essendo anche io associato alla Confesercenti mi permetto però di suggerire al mio presidente di categoria di non cadere nella trappola usuale all'Elba: quando il parco svolge le proprie funzioni si intromette, poi gli si chiede di fare cose per le quali non ha competenza. Purtroppo il parco non può concertare con gli Enti locali ed i comuni di inserire niente nei loro strumenti urbanistici. La storia dei Piani Strutturali approvati e dei progetti infrastrutturali all'Elba è fatta di una gelosa "difesa" da qualsiasi possibile intromissione del parco nazionale fuori dai suoi confini. Qualcuno ha provato addirittura ad ignorare la presenza stessa del parco e a non tener di conto delle osservazioni dell'ente parco agli strumenti urbanistici per quanto riguardava il territorio dell'Area protetta. Gli amministratori comunali e la Comunità del parco(comuni, province e regione), uniti come un sol uomo, sono addirittura arrivati ad esigere la cancellazione di una innocua cartografia descrittiva perché teneva conto delle infrastrutture, anche energetiche, sia dentro che fuori dal parco. Anche per l'elettrodotto il parco ha fatto il proprio dovere, ottenendo il completo interramento della linea nel territorio di propria competenza, non poteva "invadere" il campo fuori dai propri confini e nessuno glielo ha chiesto, almeno fino a che non è venuto alla luce il pasticcio del nuovo elettrodotto aereo fuori dal parco. Il Piano del parco, che entro ottobre dovrebbe essere definitivamente approvato dalla Regione prevede l'incentivazione delle energie rinnovabili ma, forzatamente, questo riguarda la sola area protetta e questo probabilmente solo grazie al fatto che si tratta per legge di uno strumento al quale i piani urbanistici devono adeguarsi. Per quanto riguarda le politiche energetiche esterne al parco quest'ultimo non è mai stato chiamato ad "intromettersi" e l'unica speranza che ci resta è che siano attuate alcune buone scelte previste in qualche Piano strutturale e regolamento urbanistico e poi che la Comunità del parco approvi finalmente un Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale che tenga conto delle speranze, dei suggerimenti e degli indirizzi chiari e rigorosi del presidente di Confesercenti Quercioli».