[09/12/2010] News
LIVORNO. Sarah Palin, ex governatore dell'Alaska, ex candidata alla vice-presidenza Usa ed autocandidatasi a sostituire Obama nel 2012, per risollevare le sorti del suo sconfortante reality tv non ha trovato di meglio che sparare ad un caribù inerme e immobile e ucciderlo dopo 4 tiri a vuoto, o "padelle" come dicono i cacciatori, sollevando le ire del People for the ethical treatment of animals (Peta) e di altre associazioni animaliste statunitensi.
L'imbarazzante eroina repubblicana dei Tea Party ha mandato a dire agli ambientalisti: «A meno che non abbiate mai indossato scarpe di cuoio o mangiato un pezzo di carne in vita vostra, risparmiatevi le critiche sulla puntata» e, definendosi «Orgogliosamente intollerante rispetto all'ipocrisia contro la caccia», ha giustificato il truculento scannamento in diretta del caribù con il diritto "naturale" alla caccia.
A quanto pare però per i repubblicani Usa il diritto naturale alla caccia vale solo per uomini e donne armati di fucile di precisione (anche se non di mira come la Palin), ma non per i predatori naturali armati solo di zanne, che vivevano in America molte migliaia di anni prima dell'arrivo degli antenati colonizzatori white anglo-saxon protestant della superwasp Sarah Palin, a cominciare dal lupo grigio, uno degli animali più maestosi del Nord America, che ha visto il suo habitat ridotto a poche aree, incluse le "Northern Rockies", le Montagne Rocciose settentrionali.
I parlamenti degli Stati del Montana, Wyoming ed Idaho, appoggiati dai deputati repubblicani, approfittando dell'anatra zoppa Obama, che non ha più la maggioranza parlamentare alla Camera dei Rappresentanti, hanno promosso una revisione dell'Endangered Species Act (Esa) per eliminare le misure di salvaguardia dei lupi grigi delle Montagne Rocciose che ormai sono ridotti a 1.600 esemplari e a 100 coppie riproduttrici. Una decisione che riaprirebbe la caccia degli umani ai predatori animali.
Per questo Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, ha invitato i cittadini statunitensi a inviare una lettera ai loro rappresentanti nei parlamenti statali e in quello nazionale invitandoli a non compromettere l'Endangered Species Act. Gli ambientalisti propongono un testo base da inviare online che può essere personalizzato: «Caro rappresentante, l'Endangered Species Act è una delle nostre leggi ambientale più amate e rispettate. La sua forza sta nelle consulenze scientifiche indipendenti che sono il suo cuore. Non è competenza del Congresso decidere quali specie dovrebbero o non dovrebbero ricevere protezione. Infatti, il Congresso non ha mai legiferato con successo una decisione specifica su una specie all'interno dell'Esa. I lupi non dovrebbero esser i primi».
I governatori filo-caccia, la cacciatrice Sarah Palin e i repubblicani pro-armieri accusano i lupi di cacciare ed uccidere troppe alci, ma Sierra Club ribatte che è un'accusa ingiusta e che i dati dimostrano una cosa del tutto opposta: «In Montana, Idaho, Wyoming il numero di alci è addirittura aumentato del 18% dalla reintroduzione del lupo. I lupi sono anche ingiustamente accusati della morte del bestiame, quando non sono nemmeno tra le principali cause delle perdite. Eventi meteorologici, cani, malattie, uccidono molti più capi di bestiame di quel che fanno i lupi. Il Congresso non dovrebbe giocare alcun ruolo nel determinare o meno se i lupi debbano essere elencati nell'Endangered Species Act. Questa è una decisione che deve essere presa dalla scienza indipendente. Legiferare su una tale decisione indebolirebbe l'Act, il che potrebbe costituire un precedente pericoloso per altre specie autoctone di pesci, fauna selvatica e piante che sarebbero ingiustamente privati della protezione».