[14/12/2010] News toscana

Servizi pubblici, da Cispel 10 proposte e Rossi rilancia l'idea della coop

FIRENZE. Si è tenuto oggi un Confronto sui servizi pubblici tra Confservizi Cispel Toscana (l'associazione regionale delle aziende di servizio pubblico) e il presidente della Regione Enrico Rossi che ha partecipato all'assemblea dell'associazione. «Con tre sì e dieci proposte abbiamo chiesto al presidente Rossi l'impegno per il futuro dei servizi pubblici in Toscana- ha dichiarato il presidente di Cispel Alfredo De Girolamo (Nella foto) - Sì alla riforma dei servizi, ma insieme ad un sì agli investimenti e un sì per il sostegno alle aggregazioni e allo sviluppo di un'economia verde. In un momento di crisi i servizi pubblici possono essere il motore per la ripresa economica poiché sono necessari investimenti che creano indotto e migliorano la dotazione infrastrutturale della nostra regione». Le 10 proposte trattate da De Girolamo nella sua relazione riguardano i trasporti, l'acqua, i rifiuti, l'energia, l'ambiente, l'economia verde, le competenze regionali e la burocrazia.

Per quanto riguarda i trasporti De Girolamo si è detto molto preoccupato perché a 15 giorni dall'inizio del nuovo anno ancora non si conosce l'entità del taglio che si ripercuoterà sui servizi e ha parlato della riorganizzazione e dell'integrazione tra il ferro e la gomma, necessaria per superare l'anomalia toscana che ha scelto le gare per i bus e l'affidamento diretto a Trenitalia per il treno.

Per quanto riguarda l'acqua i temi affrontati sono stati quelli della necessità di investimenti per infrastrutture e il ritardo sul tema della depurazione e della fognatura su cui pesano scadenze europee.

Per i rifiuti Cispel ha posto l'attenzione sulla necessità di accelerare i tempi per la realizzazione degli impianti, di sostenere il riciclaggio dei materiali e non solo la raccolta differenziata e anche di varare norme chiare sull'assimilazione dei rifiuti, su cui vi sono incertezze che espongono i gestori al rischio di condanne penali.

«La priorità dell'agenda della politica industriale della Regione deve essere quella degli investimenti per i servizi  - ha aggiunto De Girolamo - Importanti economisti e la stessa Irpet hanno ribadito che si esce dalla crisi solo investendo sui servizi e soprattutto su quelli ad alto valore aggiunto. Dobbiamo far tesoro di questa indicazione e chiediamo a Rossi che questo obiettivo sia evidente nel Piano regionale di Sviluppo in cui vengano definiti anche impegni e responsabilità da parte di tutti. Dopo anni di discussioni ideologiche su questi temi, di ritardi nella realizzazione di impianti e nella realizzazione di un'industria toscana dei servizi serve il pragmatismo della nuova giunta regionale per riformare davvero questo settore e definire un assetto normativo stabile».

Il presidente Rossi nel suo intervento ha fornito alcune risposte e tracciato le linee della riforma dei servizi pubblici che la regione Toscana intende attuare nei prossimi mesi: «Abbiamo bisogno di una profonda riforma, che ci faccia guadagnare in produttività e competitività. Questo settore è strategico, produce il 4% del Pil regionale e occupa il 5% della forza lavoro. Ma sconta un evidente ritardo nei processi di aggregazione e razionalizzazione. Con la finanziaria regionale stiamo cercando di "dare una spallata" per invertire la tendenza. Di fronte ai tagli a cui siamo costretti dalle scelte del governo i settori pubblici si lamentano - ha continuato  Rossi - Ma non ci sono settori al riparo dal restringimento della spesa e il nostro obiettivo responsabile è quello di avere una pubblica amministrazione più leggera, efficiente, produttiva e di servizio. I tagli che siamo stati costretti a fare hanno raggiunto un qualche risultato, ma non sufficiente, ad esempio per il trasporto pubblico. Stiamo lavorando per ridurre a 5 o 6 gli attuali 80 consigli di amministrazione, ma nel campo dei rifiuti ci sono ancora 40 società. Le Apt fatturano 14 milioni di euro, di cui 10 vanno per la gestione e 4 in promozione. Abbiamo bisogno di investimenti ingenti nel settore dell'acqua. Dobbiamo muoverci».

Rossi ha poi risposto a quanti temono un accentramento di funzioni verso la Regione (attraverso i commissariamenti, l'Ato unico per l'acqua...): «Non abbiamo nessuna ambizione di sostituirci agli amministratori ma vogliamo dare una mano al sistema che non si sblocca, anche ricorrendo ai poteri sostitutivi. Questi processi di concentrazione possono nascondere un rischio, quello di staccarci ulteriormente dai cittadini. Per questo penso che si potrebbe approfondire la possibilità di costruire un modello per cui, senza mettere in discussione affidamenti o prerogative, i cittadini utenti possano compartecipare e nello stesso tempo godere di un qualche diritto di controllo. L'Unicoop, ad esempio, ci propone una strada interessante: attraverso i prestiti dei consumatori si garantiscono investimenti. Vorrei che si indagasse in questa direzione, vista la difficoltà che tutti abbiamo di reperire le risorse per gli investimenti» ha concluso il presidente della Regione Toscana.

A proposito di "dimagrimenti" De Girolamo pur sottolineando l'importante ruolo di regia della Regione per accompagnare questo processo di trasformazione, ha aggiunto: «regione che ha comunque necessità di avviare anche una profonda semplificazione della macchina amministrativa regionale e di facilitare anche la sburocratizzazione delle procedure e delle autorizzazione degli enti locali e amministrativi» ha concluso il presidente di Cispel.

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