[15/12/2010] News

Messaggio da Cancun: il nucleare non salverà il pianeta

LIVORNO. I risultati della Cop 16 di Cancun sono ancora da decifrare nelle loro reali conseguenze, ma come dice la segretaria esecutiva dell'United Nations framework convention of climate change (Unfccc) Christiana Figueres, «Cancun ha fatto il suo lavoro. Il faro della speranza si è riacceso e la fiducia che il processo multilaterale sul cambiamento climatico possa ottenere risultati è stata ripristinata».

Fa quindi abbastanza impressione leggere su World Nuclear News, l'organo web delle multinazionali nucleari private e pubbliche (che spesso operano anche nel campo dell'energia fossile), una critica "da sinistra" ai risultati del summit messicano: «L'accordo completato a Cancún va solo un po' oltre l'accordo di Copenaghen, riconoscendo che le emissioni globali devono cominciare a diminuire presto, affermando che i paesi industrializzati devono fare di più per ridurre le emissioni di gas serra e adottando ufficialmente l'obiettivo di limitare il riscaldamento a 2° C. Sebbene non sia giuridicamente vincolante, il testo Cancún è stata approvata dalle 194 parti dell'Unfccc, a differenza di Copenhagen, che è stata lasciata al sostegno delle singole nazioni».

Quello che non va giù alla lobby nucleare internazionale è che, insieme al nuovo Green Fund ed al Redd+, viene confermata l'importanza del Clean development mechanism, ma «Nonostante il riconoscimento da parte di molti Paesi come affidabile fonte di energia sostenibile e basse emissioni di carbonio, l'energia nucleare è stata esclusa fino al 2012 dall'utilizzo come una tecnologia di mitigazione dei cambiamenti climatici nel quadro del Clean Development Mechanism (Cdm) del Protocollo di Kyoto. Il testo Cancún - si lamenta World Nuclear News - ha evitato il tema dell'opportunità di estendere i periodi di impegno del protocollo di Kyoto e di tre testi che descrivono il ruolo potenziale del nucleare nel Cdm riestano sul tavolo per ulteriori discussionii, così come le opzioni per il carbon capture and storage».

Ma World Nuclear News teme soprattutto una proposta avanzata a Cancun. che le nuclear facilities non siano ammissibili nell'ambito del prossimo periodo di Cdm. Non piace ai nuclearisti nemmeno un altro documento presentato alla Cop 16 che prevede che i Paesi dell'allegato I, quelli industrializzati, si "astengano" dal conteggiare il nucleare tra le loro misure di mitigazione per il prossimo periodo ed oltre, mentre un terzo documento sarebbe più gradito, visto che consentirebbe alle centrali nucleari «Che sono entrate in funzione a partire dal 1 ° gennaio 2008» di essere ammesse al Cdm, ma anche questo dovrebbe passare attraverso un comitato per la redazione di "modalità e procedure" da discutere successivamente.

Una decisione sull'energia nucleare nel Cdm sarà possibile solo con un (problematico) accordo tra scienziati e negoziatori che definirà l'accordo internazionale su quello che accadrà dopo il primo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto, cioè dopo il 2012, e la lobby nucleare spera che la cosa venga affrontata alla Cop17 dell'Unfccc che si terrà a Durban, in Sudafrica dal 28 novembre al 9 dicembre 2011. I segnali venuti da Cancun però vanno in tutt'altra direzione ed hanno confermato l'esclusione del nucleare dal Cdm approvata dalla Conferenza dell'Unfccc del 2001 e che è rimasta in piedi nonostante 9 anni di pesantissime pressioni da parte dell'industria nucleare e dei potentissimi governi dei Paesi sviluppati ed emergenti che la finanziano..

A Cancun ha fatto molta impressione l'intervento di Sabine Bock, di Women in Europe for a common future, che ha efficacemente riassunto perché il nucleare rappresenta un vicolo cieco e non deve essere compreso nella lotta internazionale ai cambiamenti climatici. La Bock alla Cop16 ha parlato a nome di 300 Ong e network di donne che rappresentano milioni di persone di 50 paesi di tutto il mondo e anche a nome di coloro che hanno firmato le petizioni per lasciare l'energia nucleare fuori dal Cdm.

«Le ragioni di questo sono ovvie - ha detto Sabine Bock - L'energia nucleare è inquinante. L'intero ciclo del processo nucleare, dall'estrazione dell'uranio allo smaltimento delle scorie radioattive high level produce un grave danno per la salute delle persone e del nostro ambiente, ora e per migliaia di anni. La radioattività anche a basse dosi è un rischio e causa malattie. L'energia nucleare ha portato grande ingiustizia per i popoli indigeni del mondo, sul cui territorio viene estratto l'uranio e sono spesso stoccate le scorie radioattive.

L'energia nucleare è priva di senso per l'approvvigionamento energetico: dopo migliaia di miliardi di dollari di investimenti e 50 anni di sviluppo, l'energia nucleare rappresenta ancora solo il 2% di tutta l'energia utilizzata in tutto il mondo. Le fonti energetiche rinnovabili coprono già quasi il 20%. Il nucleare porta via molto denaro di cui c'è bisogno per l'efficienza energetica e le fonti energetiche rinnovabili, che tagliano nello stesso tempo più carbonio allo stesso costo e permettono di arrivare alla riduzione del carbonio desiderata più rapidamente.

L'energia nucleare rallenta lo sviluppo dei paesi, dato che ci vogliono decenni prima che produca energia. Il risparmio energetico, l'efficienza e le energie rinnovabili, al contrario, possono portare energia sicura ovunque, oggi e di domani! Gli impianti nucleari hanno dovuto essere spenti a causa delle conseguenze dei cambiamenti climatici come l'aumento delle temperature delle acque dei fiumi che non sono stati in grado di assicurare il raffreddamento.

Gli incendi boschivi potrebbero portare ad una catastrofe globale se si avvicinassero ad aree radioattive contaminate e ad impianti di energia nucleare come è appena successo questa estate. Le attività relative al nucleare non devono quindi essere ammesse a beneficiare dei meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto, in 'quanto sono un ostacolo al necessario sviluppo di fonti di energia efficaci, convenienti e sicure, sia nei Paesi in via di sviluppo che nei paesi industrializzati. L'integrità ambientale del Cdm è già messa in discussione da molti, a causa di un crescente numero di progetti insostenibili che sono stati inclusi. Permettendo i progetti di energia nucleare si trasformerebbe il Cdm in una farsa. Questo potrebbe compromettere l'integrità e la credibilità di tutto il regime climatico internazionale e in particolare il Protocollo di Kyoto».

Torna all'archivio