[16/12/2010] News

L’industria della carta minaccia le ultime tigri di Sumatra

LIVORNO. L'Asia Pulp & Paper/Sinar Mas Group (App/Smg) è ormai diventata uno dei campioni mondiali della distruzione della biodiversità: il nome di questa multinazionale della carta si incontra in tutti i dossier che si occupano della devastazione e deforestazione, in particolare in Asia, non fa eccezione l'ultimo rapporto  del Wwf realizzato insieme ad Ong indonesiane che denuncia che l'App/smg «Continua a radere al suolo la foresta pluviale dell'Isola di Sumatra, in Indonesia, un habitat di importanza cruciale per la sopravvivenza delle ultime tigri di Sumatra».

Le aziende affiliate alla  multinazionale sono all'opera nell'area di Bukit Tigapuluh, fino ad ora coperta da una lussureggiante foresta tropicale, e secondo il Wwf «Hanno richiesto nuove concessioni per il taglio di immense aree di foresta tropicale, ambienti incredibilmente ricchi di biodiversità e unici che una volta persi lo saranno per sempre.  Queste aziende hanno ottenuto le licenze dal governo per modificare lo status dei terreni in oggetto da "foreste" a "concessioni per la coltivazione forestale industriale", permessi a volte rilasciati anche in circostanze dubbie dal punto di vista delle normative. Questo consente di radere al suolo le foreste per l'avvio di coltivazioni commerciali, distruggendo così l'habitat delle tigri e di altre specie minacciate come elefanti, orango e molte altre. Inoltre le operazioni contraddicono anche gli impegni assunti dalia stessa azienda "madre" che ha dichiarato di non effettuare tagli di foreste di qualità particolarmente elevata».

Susanto Kurniawan del gruppo ambientalista conservazionista Eyes on the Forest, spiega che «La nostra indagine ha dimostrato che negli ultimi sei anni la società, in questa area specifica, ha contribuito alla perdita di circa 60.000 ettari di foresta senza aver effettuato valutazioni professionali adeguate o la consultazione degli stakeholder, i soggetti interessati a livello locale. Quella di Bukit Tigapuluh è una delle poche foreste pluviali rimaste nella parte centrale dell'Isola di Sumatra; pertanto sollecitiamo il governo a non cederla alla App/Smg, che la cancellerà senza esitazioni e senza alcuna pietà, devastando le comunità locali e la biodiversità».

Diki Kurniawan di Warsi, un'organizzazione indonesiana che si batte per la conservazione delle comunità locali, sottolinea che a Bukit Tigapuluh vivono  anche le tribù autoctone di Orang Rimba e Talang Mamak che attualmente «Vengono allontanate dai loro territori ancestrali dall'App e da altre aziende. Oggi molti di quegli indigeni sono costretti a elemosinare manciate di riso per poter sopravvivere».

L'App/Smg è nota per il suo greenwashing spinto, ma anche il governo indonesiano potrebbe avere qualcosa da rendere conto, visto che sta prendendo contributi per milioni di dollari da Paesi come la Norvegia per salvaguardare le sue foreste e che punta molto ai finanziamenti del Redd+  ribaditi nell'ultima conferenza Unfccc di Cancun.  La foresta naturale di Bukit Tigapuluh si estende per circa 320.000 ettari, un  parco nazionale ne comprende 143.143 ettari,  dove vivono una trentina delle 300 tigri di Sumatra che ancora sopravvivono sull'isola. Nella zona vivono anche circa 150 elefanti e 130 oranghi di Sumatra, una specie fortemente minacciata  La foresta è considerata come una delle 20 aree cruciali del mondo per la sopravvivenza delle tigri. Il Wwf sottolinea che a novembre l'Indonesia al Global Tiger Forum di San Pietroburgo «Si era impegnata a fare di questa zona un'area di primaria importanza per garantire la conservazione della tigre mentre oggi con queste decisioni rischia di smentire se stessa».

Per Aditya Bayunanda, del Wwf Indonesia,  «La Foresta di Bukit Tigapuluh rappresenterà un test cruciale per l'accordo sul clima da 1 miliardo di dollari stipulato tra l'Indonesia e il Regno di Norvegia. Siamo pronti ad aiutare il governo a trovare le soluzioni per proteggere le foreste e il patrimonio naturale dell'Indonesia».

Massimiliano Rocco, responsabile programma Specie, Traffic & Timber Trade spiega che «Dopo un impegno di finanziamento di 1 miliardo di dollari da parte della Norvegia, quest'anno l'Indonesia ha annunciato una moratoria, che avrà inizio nel 2011, su tutte le nuove concessioni per aree forestali e torbiere. La moratoria include l'Isola di Sumatra e le sue ultime foreste, già tanto compromesse dagli ultimi decenni di deforestazione selvaggia. Legno e carta sono venduti sui mercati internazionali e in questi l'Italia ha  un ruolo importante. Essendo grande consumatore di legni tropicali, di polpa e carta e di olio di palma il nostro paese può avere un ruolo importante in questo contesto e per questo chiediamo che le grosse industrie del settore smettano  di acquistare prodotti della App e delle sue aziende affiliate per non compromettere la conservazione della nostra biodiversità e delle ultime foreste tropicali del pianeta. Infine, i consumatori  possono fare la differenza acquistando solo prodotti certificati Fsc che garantiscono la sostenibilità della gestione forestale».

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