[02/09/2009] News toscana

Battuto ogni record: l'estate 2009 a Firenze è la più calda dall'inizio delle misurazioni

FIRENZE. E con i 34,4° di ieri, record infine fu: già a metà agosto (vedi link in fondo alla pagina) avevamo riportato il dato per cui l'estate toscana di quest'anno, almeno per quanto riguarda il capoluogo, stava pericolosamente avvicinandosi ai record di temperatura raggiunti dall'inizio delle misurazioni moderne.

Il dato citato non era quello della temperatura massima dall'inizio delle misurazioni attendibili (che a Firenze è stata, secondo dati Lamma, di 41,6°, raggiunti nel luglio 1983, mentre quest'anno solo tre volte sono stati sfiorati i 40°, senza superarli), ma bensì un indice climatologico ben più significativo, perchè meno legato come il dato precedente a eventi contingenti: stiamo parlando del numero di giorni in cui la temperatura supera i 34°, che nelle medie dovrebbe essere di 11,3.

E, se già al 17 agosto eravamo a 29 giornate, il perpetuarsi della configurazione meteorologica che caratterizzava quei giorni ha poi portato, già al primo settembre, a superare il record storico.

Sono quindi adesso 43 (da 42 che erano secondo Lamma, dato risalente addirittura all'estate 1940) i giorni in cui, nel corso di un solo anno, la temperatura nel centro di Firenze (stazione Orto Botanico, dati Biometeo.it) ha superato questo valore soglia: due già a maggio, una a giugno, 14 a luglio, 25 (!!) ad agosto e una, per ora, a settembre.

Il dato è riferito alla stazione Orto Botanico, mentre quello Lamma alla vicina stazione Ximeniano. Ma le due centraline sono piuttosto vicine tra loro, situate in microclimi pressoché analoghi, e anzi il dato dello Ximeniano (attualmente non disponibile) tende sempre ad essere leggermente superiore: ciò consente di poter affermare senza timore di smentita che il dato, come già evidenziammo, è senza precedenti, e indica come quest'estate, iniziata in ritardo, abbia poi compiuto un rush finale tale da far superare un record che non era stato battuto nemmeno nella terribile estate del 2003, anno che il Cnr ha giudicato, per l'Italia nella sua globalità, come il più caldo degli ultimi 200 anni.

Il contesto in cui si inserisce questo elemento è ormai noto: al "rumore di fondo" costituito da una normale variabilità meteorologica (per esempio, è normale che ad estati "Azzorriane", cioè a prevalente impronta oceanica, si alternino sull'Italia saltuarie estati "africane", con un movimento delle masse d'aria tale che l'aria giunge prevalentemente dal continente nero), si sta sommando sempre più spesso una anomala espansione delle zone di alta pressione subtropicale, che a sua volta è correlata all'espansione della cella di Hadley e alla meridianizzazione dei movimenti delle masse d'aria: e questo comporta, appunto, una sempre maggiore incidenza, sul Belpaese, dell'aria africana a scapito di quella atlantica.

Entrambi gli eventi citati (cella di Hadley in espansione e meridianizzazione dei movimenti delle masse d'aria) sono legati direttamente - e non stiamo a ritornare sul motivo - al global warming, e sono destinati ad acuirsi sempre più in futuro se il trend di riscaldamento proseguirà. E, come già spiegato, per motivi geografici e orografici la Toscana (e in particolare la Piana Firenze-Prato-Pistoia) sono particolarmente esposte al fenomeno.

Ecco quindi che, anche se i dati sono da considerarsi provvisori e nonostante l'estate 2009 sia "partita tardi", essa è stata così intensa da far cadere un record che resisteva da 70 anni. Il problema fondamentale, comunque, non è l'evento in sé, ma il fatto che esso fa seguito ad alcune stagioni estive degli anni recenti che (come appunto il 2003) avevano visto una forte persistenza dell'aria calda e stabile sulla Toscana, in modo analogo a quest'anno: e, se una stagione così anomala poteva essere legata alla casualità, il ripresentarsi di una stagione analoga (anzi, per quanto riguarda i giorni di superamento della soglia dei 34°, peggiore) dopo soli 6 anni desta serie preoccupazioni per il futuro, perchè configurazioni come quella di quest'anno dovrebbero avere perlomeno un tempo di ritorno ben maggiore.

E va ricordato anche che questa tendenza a una sempre più forte risalita di aria calda africana si sta attivando con un tasso di surriscaldamento che è stato tuttora limitato: su scala globale possiamo citare, a questo proposito, le stime contenute nel quarto Rapporto ipcc (2007) che parlavano di una crescita di temperatura globale «da 0,56° a 0,92° C dal 1906 al 2005». E, siccome, come abbiamo più volte spiegato, sussiste un (ormai appurato) rapporto di causa ed effetto tra la crescita della temperatura e la spinta verso nord che riceve l'aria africana, ecco che viene da domandarsi: se con una crescita globale di meno di un grado di temperatura le estati toscane hanno già raggiunto questi valori record (e la cosa è avvenuta già per ben due volte in sei soli anni), che cosa avverrà se si verificheranno le previsioni più accreditate che stimano una possibile ulteriore crescita (anche di altri 4-5 gradi, potenzialmente, entro il 2100) delle temperature globali?

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