
[21/12/2010] News
FIRENZE. La European photovoltaic industry association (Epia) ha presentato le proiezioni per il suo settore: la sola energia fotovoltaica potrà rispondere nel 2020 al 12% della domanda di energia elettrica europea. La capacità installata raggiungerà i 390 Gw (Gigawatt), permettendo di risparmiare ogni anno 220 milioni di tonnellate di CO2.
Questo dato è in linea con quanto emerso dallo studio dell'agenzia McKenzie in cui si afferma che entro il 2050 la politica energetica dell'Unione europea può basarsi interamente sulle energie rinnovabili. Ovviamente l'Epia tira l'acqua al suo mulino ma è pur vero che quanto afferma in merito ai pregi dell'energia fotovoltaica è facilmente verificabile: è energia di facile utilizzazione, può essere prodotta su piccola o larga scala e soprattutto non deve necessariamente essere collegata alla rete.
Anche in mancanza di infrastrutture il fotovoltaico è la sola energia che può fornire servizi di base come l'illuminazione, l'acqua potabile, servizi sanitari mantenendo una prerogativa fondamentale: è energia prodotta da fonti rinnovabili e quindi altamente sostenibile in chiave prospettica.
Secondo Epia «la capacità fotovoltaica nella fascia del sole compresa tra il trentacinquesimo parallelo a nord e a sud, già nel 2020 potrà raggiungere dai 60 ai 250 Gw, e dai 260 ai 1100 nel 2030. I paesi di quell'area hanno un grado di irradiazione solare eccezionalmente alto. Eppure ad oggi solo il 9% del fotovoltaico é presente in quelle zone dove vive circa il 75% della popolazione mondiale con il 40% del consumo elettrico mondiale, destinato ad una rapidissima crescita nei prossimi 20 anni».
Affinché si riduca questo gap l'industria del fotovoltaico si è rivolta alla Conferenza di Cancun perché si promuovano in questi paesi politiche e incentivi adeguati per assicurare lo sviluppo del fotovoltaico. Tra l'altro, secondo lo studio di Epia i prezzi dei sistemi non dovrebbero costituire un ostacolo: dovrebbero scendere drasticamente in quella parte del globo, del 66% nel 2030 rispetto a quelli attuali. Inoltre i costi di generazione sarebbero destinati a crollare da 6 a 12 centesimi di euro per kwh (Kilowattora) entro il 2020 e da 4 a 8 centesimi per il 2030 euro. «Prezzi che saranno competitivi con quelli della generazione di altri tipi di nuova energia o con la sostituzione di quella esistente» hanno concluso da Epia.