[23/12/2010] News toscana

Bike sharing a Livorno, tutti i dubbi e i sospetti della Fiab

FIRENZE. Il Comune di Livorno pare abbia deciso di affidarsi all'immagine del bike sharing per promuovere l'uso della bicicletta, perché un intervento di acquisto di sole 24 biciclette, con un costo di 127 mila euro si presenta soprattutto come uno spot pubblicitario.

E' di ieri la notizia del nuovo progetto per il bike sharing, con il via libera della giunta comunale all'operazione.

Il costo di oltre 5 mila euro a bicicletta, eccessivo anche rispetto ai più costosi impianti realizzati (i valori massimi si aggirano su 3 mila euro a bicicletta, anche per le biciclette a pedalata assistita), trova infatti solo una giustificazione nell'immagine di essere una città che, come alcune grandi città europee (Parigi, Londra, Barcellona), possiede il bike sharing e di fare parte del Club della Città del bike sharing, con relativi viaggi e costi.

Spiace notare come Livorno, che dispone di uno spazio e di un impianto di pregio come la tettoia della stazione ferroviaria (vedi foto), che potrebbe ospitare circa 400 biciclette, ora in stato di abbandono e degrado, scelga di attuare un costoso sistema di Bike sharing, tra l'altro con impianti che richiedono canalizzazioni e posa in opera di cavi elettrici, quando esistono stazioni di bike sharing completamente gestite attraverso pannelli solari e batterie che non richiedono onerosi lavori impiantistica. Ma il bike sharing è diventato una sorta di parola magica per mostrare la sensibilità delle amministrazioni comunali verso la mobilità ciclistica.

Bisogna tuttavia ricordare agli amministratori che l'iniziativa del Bike sharing, per avere un vero successo ed essere quindi efficace e non solo uno slogan, deve funzionare, ma per questo ci deve essere una rete per la mobilità ciclistica adeguata, che Livorno ancora non ha.

Il Bike sharing presenta problemi di gestione e di costi, come evidenziato dalle esperienze delle altre città estere e italiane: il bike sharing se organizzato bene, ma allora ci vogliono oltre 300 biciclette (1 ogni 500 abitanti), ha dei costi elevati, che si aggirano su 1.000 euro l'anno a bicicletta.

Quindi prima di lanciarsi in una costosa e di dubbia efficacia iniziativa di Bike sharing, sarebbe necessario che il Comune si dotasse di un Biciplan, cioè di un programma organico a medio termine per sviluppare la mobilità ciclistica, specie in una città di pianura, dove gran parte dei cittadini possiede una propria bicicletta.

* coordinamento Fiab Toscana

Come redazione ci permettiamo di aggiungere anche che le postazione per il bike sharing potevano forse essere pensate includendo anche i famosi e famigerati parcheggi scambiatori che mai hanno avuto fortuna a Livorno, quello di viale della Liberta e quello di Santa Trinita in area portuale. 

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