
[23/12/2010] News toscana
Gentile Direttore, scrivo al Vs giornale a pochi giorni ormai dalla fine dell'anno, per evidenziare con un certo dispiacere come sia passato totalmente inosservato sui media italiani il bicentenario della morte del grande navigatore ed esploratore lunigianese Alessandro Malaspina.
Un italiano famoso nel mondo (soprattutto in Spagna , Canada e America Latina) e misconosciuto nel suo Paese.
Malaspina nacque infatti a Mulazzo (Provincia di Massa e Carrara) nel 1754 dal Marchese Carlo Morello. Dopo aver completato gli studi presso il prestigioso Collegio Clementino a Roma , entrò giovanissimo nella Marina Spagnola nel 1774 dove fece una carriera folgorante.. Fra il 1786 ed il 1788 compì un periplo del globo sulla fregata Astrea. Quindi il 30 luglio 1789 salpò con le corvette Descubierta e Atrevida per realizzare una grande spedizione scientifica ,che prenderà il suo nome, sempre per conto del governo spagnolo della durata di 5 anni. La spedizione toccò la regione del Rio de la Plata, la Patagonia, la costa americana sul Pacifico fino all'Alaska, le Filippine, la Nuova Zelanda, l'Australia e l'arcipelago del Vavao (Isole Salomone). Rientrò dal viaggio, il 21 settembre 1794 e ,cambiato il re e il Ministro della Difesa , fu arrestato l'anno successivo con l'accusa, peraltro mai provata, di congiura e imprigionato nel castello di San Anton a La Coruna. Fu liberato soltanto nel 1803, per intercessione di Napoleone. Esiliato dalla Spagna, rientrò in patria, dove si occupò dei problemi politici ed amministrativi della Lunigiana durante l'epoca napoleonica. Morì per un tumore all'intestino a Pontremoli nel 1810.
Per rimarcare l'importanza scientifica delle sue esplorazioni, che avevano coinvolto i maggiori scienziati del tempo, si ricorda che il più grande ghiacciaio pedemontano del mondo, che si trova in Alaska, prende il suo nome così come due montagne in Canada e in Alaska, un fiordo in Nuova Zelanda, l'Università dell'isola di Vancouver (in Canada), un prestigioso Premio scientifico in Spagna così come la grande spedizione scientifica navale (Malaspina 2010) a difesa della biodiversità marina che quest'anno il Governo spagnolo ha organizzato per ricordarlo .
Da studioso della materia mi è sembrato quindi doveroso farlo presente presente ai Vs lettori.
Con dolore rilevo che grandi italiani, seppur al servizio di potenze straniere, protagonisti del loro tempo risultino oggi completamente dimenticati . E' un segno dei tempi foschi che viviamo. Un popolo che non ha consapevolezza del proprio grande passato temo che non abbia i "fondamentali" per affrontare il futuro e neanche un presente così complesso.