[29/12/2010] News toscana
LIVORNO. Nei giorni scorsi sono state rese note le prime condanne per "smaltimento illecito di rifiuti" a tecnici ed amministratori di aziende toscane di servizio pubblico e Revet ha cautelativamente sospeso la raccolta di rifiuti speciali. Per il presidente di Cispel Alfredo De Girolamo si tratta di un problema gravissimo: «Si condannano le imprese pubbliche che hanno solo la responsabilità di aver applicato i regolamenti comunali per l'assimilazione. Lamentiamo da anni un quadro poco chiaro nel settore dei servizi pubblici e questo fatto è sintomatico di quanto la poca chiarezza può avere conseguenze pesantissime, in questo caso sulla responsabilità dei nostri amministratori, ma anche nel sistema di raccolta che rischia così di avere pesanti ripercussioni».
Il difficile ora è sciogliere il nodo e risolvere un problema che rischia di esplodere a metà gennaio, quando le aziende toscane avranno ripreso la loro consueta attività e si troveranno i cassonetti pieni.
«Abbiamo proposto alla Regione Toscana che approvasse un provvedimento regionale per far chiarezza su questo - continua De Girolamo - Le condanne tra l'altro non sono avvenute nel resto d'Italia, ma solo in Toscana dove il sistema dei controlli sembra ispirato da un meccanismo acefalo e autoreferenziale. Nella nostra regione vi sono procedure diverse e modalità differenti di procedere ai controlli che sono troppo spesso più formali che sostanziali. Per quanto riguarda l'assimilazione che ha causato il blocco di Revet, il problema è stato risolto dalla Legge Finanziaria regionale che ha introdotto un articolo che consente di continuare ad applicare le disposizioni in materia di assimilazione contenute nei regolamenti comunali».
In realtà la materia dei rifiuti, come scriviamo anche in un altro articolo di oggi, a proposito di una sentenza della Corte Costituzionale (vedi link a fondo pagina), rientrerebbe nella potestà legislativa esclusiva dello Stato. Lo Stato cioé avrebbe competenza esclusiva in materia ambientale (articolo 117 secondo comma, lettera s, della Costituzione) e quindi la Regione non potrebbe regolamentare nel proprio ambito territoriale la materia pur in assenza della relativa disciplina statale.
«Putroppo risolto un problema continuano a essercene altri su norme e procedure di controllo che sono in continua e bizzarra evoluzione conclude De Girolamo - Abbiamo un sistema di controlli così assurdo che nessun gestore è mai sicuro di rispettare la legge».
Preoccupata della situazione anche il sindaco di Quarrata e responsabile Anci Toscana per il settore dei Rifiuti Sabrina Sergio Gori: «L'attività di riciclo è il fulcro imprescindibile della gestione corretta del ciclo dei rifiuti Sarebbe dunque importante fare chiarezza assoluta sulle norme, in modo da permettere agli operatori di lavorare in sicurezza. L'azienda deve fare il proprio lavoro in modo corretto, ma è il Parlamento che deve dare gli strumenti per agire correttamente».