[10/01/2011] News

Germania, diossina: settimana decisiva per capire l'entità del rischio contaminazione anche per gli altri Paesi europei

FIRENZE. Che il problema della diossina rilevato in alcune partite di mangimi animali (poi a caduta ha interessato le uova e il latte) in Germania, fosse di entità tale da valicare i confini nazionali di quel paese, era nell'area fin dai primi momenti nonostante le rassicurazioni giunte dalle autorità tedesche.

Ora si tratta di capire come gli altri paesi europei, Italia compresa, saranno coinvolti: come minimo si attiveranno semplici controlli preventivi, fino alla constatazione, come già avvenuto per Gran Bretagna e Olanda, di essere stati destinatari di partite di mangimi a rischio contaminazione (oggi pare che ci sia un primo incontro a Bruxelles tra i produttori di mangimi europei e la commissione Ue).

Intanto in Germania mentre sono stati riaperti molti degli allevamenti interessati dalla criticità, il ministro dell'Agricoltura, Ilse Aigner, incontrerà i rappresentanti delle associazioni dei produttori di mangimi, degli agricoltori e delle organizzazioni per la protezione dei consumatori per fare il punto sullo scandalo agroalimentare.

Alcune di queste organizzazioni ritengono che il problema delle uova sia solo la "punta dell'iceberg" e che vi siano interessi dello stesso governo federale tedesco nel settore delle esportazioni delle carni, che inducano a tutelare più i produttori di mangimi che i consumatori.

In Italia sono già statti attivati i primi controlli sulla catena alimentare che il ministero della Salute ha affidato agli uffici periferici per gli adempimenti degli obblighi comunitari (Uvac), mentre il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, ha ribadito che «ad oggi le autorità tedesche escludono l'esportazione in Italia di mangimi o prodotti alimentari provenienti dalle partite contaminate. In ogni caso, giovedì si terrà una riunione tra ministero, Nas e Regioni per intensificare tutti i controlli sui prodotti di origine tedesca, in particolare carni suine e latte a lunga conservazione, mentre per il pollame e le uova- ha continuato Martini- oggi siamo tra i più importanti produttori in Europa, e siamo praticamente autosufficienti».

La vicenda della diossina tedesca ha riproposto il tema della sicurezza alimentare nel vecchio continente (dove tra l'altro esiste una legislazione rigorosa fatta di libri bianchi, direttive, regolamenti) e la questione dell'etichettatura degli alimenti: «Da anni mi batto perché il pollame italiano mantenga un'etichettatura che non è approvata in Europa. Noi siamo i più avanzati in tema di etichettatura, e promuoviamo qualsiasi iniziativa che vada verso la piena tracciabilità di qualsiasi alimento, perché solo la tracciabilità' rappresenta l'arma per difendere la salute dei cittadini» ha concluso il sottosegretario Martini.

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