[12/01/2011] News

Scuole chiuse a Jaitapur in India contro la piĆ¹ grande centrale nucleare del mondo

LIVORNO. Il 10 e l'11 gennaio  le scuole di Madhban e dei dintorni, dove l'India sta costruendo la centrale nucleare di Jaitapur, sono rimaste chiuse per partecipare alle proteste contro il progetto realizzato dalla multinazionale atomica francese Areva. Diverse scuole di altri villaggi chiudono per protesta oggi e domani. Praveen Gavankar, uno dei capi della protesta, ha detto all'agenzia Ians che «Dagli asili nido alle scuole superiori, circa 70 scuole con circa 2.500 studenti sono rimaste chiuse lunedì e martedì in 20 villaggi, tra cui Madhban, Mithgawane, Karel, Niweli e Ansure che sono i più colpiti. Il terreno per il progetto a Madhban, a circa 60 km da qui e 370 km dalla capitale dello stato Mumbai, è stato acquisito con la forza e questo è inaccettabile. Meno dell'1% degli agricoltori sono stati indennizzati e io dico che non vogliamo neanche essere indennizzati. Tutti noi non vogliamo rinunciare alla nostra terra». 

Il progetto, annunciato come la più grande centrale nucleare del mondo, si sviluppa su 968 ettari in cinque villaggi del distretto di Ratnagiri. La gigantesca centrale nucleare da 9.900 MW è stata proposta dalla Nuclear power corporation of India (Npcil) a Jaitapur, che prima era un importante porto sulla costa di Konkan. Gli abitanti dell'area, sostenuti da numerose organizzazioni ed intellettuali indiani, sottolineano che il governo di New Delhi non ha mai pensato di sentire la loro opinione sulla centrale nucleare. «Ora che sono bersagliati da agitazioni ogni giorno, mandano la polizia a picchiarci. Che razza di giustizia è questa? - si chiede Gavankara - Nessuna scuola celebrerà il Republic Day  il 26 gennaio. Non ci sarà alcuna cerimonia dell'alzabandiera in questa Festa della Repubblica in nessuna delle scuole della zona. Inoltre, stiamo anche pensando di estendere ulteriormente la nostra agitazione».  Secondo Gavankar «Le radiazioni della centrale nucleare possono influenzare anche l'antico  Vijaydurg Fort, che dista solo 5 km dal sito del progetto»,

Intanto i pescatori e i contadini si stanno rivelando degli ossi duri, anche politicamente. Gli abitanti del distretto di Ratnagiri hanno annunciato che boicotteranno l'incontro "open house" con Chavan nell'ultima sessione parlamentare di dicembre aveva detto che avrebbe visitare il sito del progetto per incontrare gli agricoltori agitazione e il 9 gennaio a New Delhi ha annunciato che avrebbe incontrato tutte le parti interessate il 18 gennaio allo Yashwantrao Chavan Centre di Mumbai e che alla discussione saranno invitati scienziati nucleari, tutti i partiti politici, i leader di gruppi di protesta e delle organizzazioni sociali. Ma, come si è visto. Lunedì le proteste sono riprese ancora più forti. .

Praveen Gavankar ha detto all'Hindustan Times che «La data dell'open house coincide con una festività locale, il Bhagwatichi yatra della congregazione religiosa della Dea Bhagwati, nel villaggio di Madban. Dal momento che il nostro intero Tehsil prende parte a questa festa, nessun abitante locale si recherà a Mumbai il 18 gennaio. Il governo dice che vuole completare il progetto a tutti i costi. Quindi, non mente anche se usa l'esercito contro di noi. Saremo lieti di prendere il loro proiettili».

Fonti dell'ufficio di Chavan annunciano già una ritirata: il ministro visiterà la zona solo dopo «Aver studiato i sentimenti del popolo» e un funzionario ha spiegato all'Hindustan Times che «sarebbe pericoloso per Chavan viaggiare velocemente, a causa delle difficoltà crescenti per l'impianto da 9.900 MW. La gente è agitata e alcuni partiti politici, come il Shiv Sena, hanno aggiunto benzina sul fuoco. Dobbiamo garantire la legge e l'ordine durante la visita del Chief Minister».

Gavankar ha risposto che «La visita del ministro è gradita, ma dopo. Decideremo noi il giorno della sua visita, perché abbiamo bisogno di riunire esperti che rappresentino il nostro caso perché noi non siamo esperti in fisica nucleare».

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