[20/01/2011] News toscana
FIRENZE. Nessun esame aggiuntivo per le Guardie ambientali volontarie (Gav) della provincia di Firenze per poter effettuare il servizio di Vigilanza venatoria, purché al momento della richiesta facciano parte del Coordinamento delle Gav, già istituito a suo tempo presso la Polizia provinciale di Firenze.
«Questa decisione presa dalla Giunta provinciale - ha spiegato Laura Cantini, vicepresidente della provincia con delega alla Caccia - va a sanare di fatto una difficoltà normativa che si era creata con la nuova legge regionale sulla Caccia. La provincia ha preso atto delle richieste che erano giunte da Legambiente e Wwf con le quali ci veniva richiesto di concedere alle Gav di Firenze la possibilità di svolgere mansioni di vigilanza venatoria senza ulteriori esami, perché analoghe materie erano già contenute nell'assetto formativo necessario per il conseguimento dell'attestato di Guardia ambientale volontaria nella nostra provincia. Abbiamo ritenuto quindi-ha continuato Cantini- che la condizione indispensabile per il rilascio dell'attestazione sia che la Gav faccia già parte del Coordinamento esistente presso la Polizia provinciale, poiché questo ci garantisce che il soggetto è già dotato delle necessarie conoscenze per svolgere questa mansione».
In effetti per ottenere l'attestato che conferisce l'idoneità a svolgere funzioni di guardia ambientale è necessario superare un esame su molte materie: legislazione venatoria; zoologia applicata alla caccia; armi e munizioni da caccia e relativa legislazione; tutela della natura e principi di salvaguardia delle colture agricole; norme di pronto soccorso e comportamento di sicurezza nell'esercizio venatorio; nozioni di diritto amministrativo e penale necessarie per l'esercizio delle funzioni di vigilanza venatoria. La decisione presa dalla giunta pare quindi saggia, ai fini di rinforzare l'organico da dedicare all'attività di controllo sul territorio, mai sufficiente e non solo per quanto attiene la caccia. «La vigilanza svolge un ruolo tra i più importanti dell'intera attività venatoria perché serve a combattere abusi e comportamenti irregolari a danno della fauna e dell'ambiente, ma serve anche a restituire la giusta dignità e il giusto valore ai tanti cacciatori che rispettano scrupolosamente le regole» ha concluso il vicepresidente della provincia.