
[21/01/2011] News
FIRENZE. Come in una specie di gioco dell'oca, sull'ecomostro di Punta Perotti si rischia di ritornare al punto di partenza? Non sarà proprio così, ma intanto il gip del Tribunale di Bari Antonio Lovecchio ha rigettato l'istanza di sospensiva dell'ordinanza emessa il 15 novembre scorso, con la quale aveva disposto la revoca della confisca dei suoli sui quali sorgevano i megapalazzi, abbattuti nel 2006, e la restituzione dei terreni ai proprietari (le famiglie Matarrese, Andidero e Quistelli). Il provvedimento è stato conseguente ad una decisione risalente al 20 gennaio del 2009 della Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) che ha definito illegittima la confisca considerato che nessuno era stato condannato per il reato di lottizzazione abusiva.
Il comune di Bari aveva presentato il ricorso in Cassazione contro la restituzione e chiesto di sospendere l'ordinanza esecutiva di novembre in attesa del giudizio della suprema corte, in particolare perché temeva che la restituzione dei suoli avrebbe potuto provocare l'abbandono del parco, e il rischio che i terreni possano essere venduto o riedificati.
"I rischi paventati in ricorso - si legge nella sentenza - appaiono astratti ove si consideri che a distanza di oltre due mesi dall'ordinanza, di otto mesi dalla sentenza della Cassazione e di due anni da quella della Corte europea, nessuna concreta iniziativa e' stata assunta dalle imprese e il parco continua ad essere curato dall' autorità comunale e fruito dai cittadini".
«Se dobbiamo restituire i suoli li restituiremo anche se non so gli imprenditori cosa se ne farebbero- ha dichiarato il sindaco di Bari Michele Emiliano-Occorre risolvere un pasticcio creato dallo Stato e che lo Stato è chiamato a sanare - ha continuato Emiliano- Noi siamo pronti a rinunciare al ricorso in Cassazione se la presidenza del Consiglio vuole avviare una trattativa per trasferire il diritto a costruire degli imprenditori su un altro suolo. Abbiamo segnali di un'apertura in questo senso» ha concluso il sindaco di Bari.