[24/01/2011] News

Ires-Cgil: in dieci anni altri 150mila posti di lavoro potrebbero venire dalle fonti rinnovabili

FIRENZE. Nei prossimi dieci anni il settore delle fonti rinnovabili vedrà più che raddoppiati i suoi addetti. Il dato emerge dal dossier "Energia e lavoro sostenibile" elaborato dall'Osservatorio Energia e innovazione dell'Ires-Cgil e presentato in occasione della conferenza "L'energia per il lavoro sostenibile - la terza rivoluzione industriale", prima "uscita" promossa dall'associazione Bruno Trentin.

Si tratta di un dato riferito a uno scenario ottimistico che porterebbe l'occupazione nel settore delle fonti rinnovabili, a raggiungere, nel 2020, quota 250.000 unità. Attualmente in Italia nei vari settori di produzione energetica a basso impatto ambientale, tra posti diretti ed indiretti, lavorano poco più di 100.000 persone cosi suddivise: eolico circa 10.000 addetti, solare fotovoltaico con circa 5.700 e il comparto delle biomasse con circa 25.000 occupati, mentre il resto dell'occupazione si distribuisce tra il geotermico, il solare termico, il mini-idro, e le altre forme minori di produzione di energia da fonti rinnovabili che impiegano circa 50.000 lavoratori.

«Le prospettive di crescita lasciano presagire un'espansione di questi settori e dell'occupazione verde» spiegano Ires-Cgil. Analizzando ed incrociando dati di studi realizzati sia da osservatori nazionali che internazionali sono emerse «interessanti possibilità di sviluppo delle rinnovabili secondo le quali, nell'ipotesi di massima potenzialità delle opportunità, l'occupazione italiana lorda nel settore delle rinnovabili può raggiungere, secondo le più rosee aspettative, le 250.000 unità con una predominanza delle biomasse, del fotovoltaico e dell'eolico».

Tutto dipende da come la politica si posizionerà di fronte agli scenari energetici futuri e quali scelte diventeranno prioritarie e ritenute degne di essere sostenute economicamente. Se si scommetterà davvero su efficienza energetica e fonti rinnovabili i numeri presentati nello studio Cgil potrebbero essere raggiunti e addirittura superati in un decennio. Secondo quanto riportato nel dossier «il potenziamento delle rinnovabili avrebbe l'effetto di spiazzare i comparti tradizionali di produzione di energia con un effetto netto sull'occupazione totale inferiore, seppure in crescita, di quello che si registrerebbe nelle rinnnovabili. In questo caso il dato oscilla fra le 53.500 e le 97.500 unità complessive».

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