[28/01/2011] News

Consumi bio ancora in crescita

LIVORNO. Non si può dire che non sia un dato in controtendenza. Perché che durante la crisi i consumi di biologico siano ancora in crescita in pochi crediamo se lo sarebbero aspettati. Invece è così e la conferma arriva dall'Ismea che ha fornito i dati della grande distribuzione e che confermano una continua crescita dei consumi di prodotti alimentari biologici. Nei primi undici mesi del 2010, infatti, la spesa domestica per prodotti biologici confezionati ha fatto registrare un aumento del +12,1% rispetto al pari periodo dell'anno precedente, rafforzando il trend positivo degli ultimi due anni (+6,9% nel 2009 , +5,2% nel 2008) e in netta controtendenza rispetto all'andamento generale degli acquisti alimentari in Italia, che nello stesso periodo hanno subito una flessione del 2%.

Dunque anche in un periodo di crisi oppure, e questa sarebbe davvero una bella novità, proprio perché in un periodo di crisi sempre più italiani scelgono prodotti di qualità nel settore alimentare. Certo, i vari scandali tipo uova alla diossina ecc contribuiranno non poco a questo trend, ma forse l'idea che la sostenibilità ambientale e sociale passa anche dal piatto si sta facendo sempre più strada. L'idea, insomma, che se mangi sano aiuti te stesso e l'ambiente non sembra più finalmente solo uno slogan. Speriamo che duri. Questo il commento di  Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio: «Pur con la necessaria attenzione alle differenti dimensioni dei due dati è evidente che la crescita relativa agli acquisti di prodotti alimentari bio (+ 12,1% in super e ipermercati, cui si aggiungono performance ancora più brillanti nel canale del retail specializzato)  rispetto all'andamento generale degli acquisti alimentari in Italia (-2%) è l'ennesimo segnale, pure in tempo di crisi, di un progressivo e stabile cambiamento nella spesa degli italiani. - sottolinea - E' tuttavia con preoccupazione che dobbiamo ancora una volta segnalare la grave difficoltà della produzione agricola e delle piccole imprese locali, sostenute in maniera insufficiente e inadeguata dalla maggior parte dei Piani regionali di Sviluppo Rurale e penalizzate da una burocrazia che non ha eguali in tutta Europa. Urge una politica nazionale condivisa fra Ministero e Regioni per il bio e le risorse del Piano d'azione nazionale di settore devono sostenere interventi di sistema in grado di favorire davvero l'aggancio al mercato da parte della produzione nazionale piuttosto che contribuire alle spese di funzionamento di una pletora di enti pubblici, a volte nemmeno collegati al Ministero agricolo, com'è avvenuto fino ad ora».

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