[28/01/2011] News
LIVORNO. L'operazione della Procura di Napoli che ha portato agli arresti di Marta Di Gennaro, ex vice di Guido Bertolaso alla Protezione Civile e del prefetto Corrado Catenacci, ex commissario ai rifiuti della Regione Campania accusati di reati ambientali è un vero terremoto giudiziario. Un terremoto che ha colpito le altre sfere del ministero dell'Ambiente. Tra i 14 arrestati nell'ambito dell'inchiesta sullo smaltimento illegale dei rifiuti, infatti, c'è l'ex direttore generale del ministero dell'Ambiente Gianfranco Mascazzini, ora ai domiciliari.
«Quella di oggi è solo l'ultima puntata di una penosa telenovela lunga 17 anni, fatta di Commissariamenti, omissioni, inadempienze, deroghe e illegalità costata alla collettività italiana oltre 3,5 miliardi di euro ed enormi danni alla salute», ha dichiarato di Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente e Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania sull''inchiesta della procura di Napoli relativa allo sversamento di percolato in mare.
«Quanto contestato dalla Procura confermerebbe ancora una volta la pessima gestione del ciclo dei rifiuti in Campania, che mette in pericolo la salute dei cittadini e dell'ambiente. Per gestire la straordinaria emergenza dei rifiuti in Campania si è adottato uno strumento straordinario, fatto di commissariamenti e deroghe che, stando alle accuse della procura, nasconderebbe ancora una volta una illegalità straordinaria. Un ciclo dei rifiuti basato soprattutto sulla discarica è già di per sé malato, ma anche nella discarica migliore, si produce del percolato, un refluo pericoloso che va trattato con estrema attenzione. Un'attenzione che più volte nel passato è mancata in Campania dove, oltre a non essere presente un ciclo sostenibile dei rifiuti, manca anche una corretta gestione delle acque reflue, urbane e di origine produttiva, che rende ancora più grave e preoccupante il quadro emerso dalle indagini», hanno dichiarato Ciafani e Bonomo.
In merito all'arresto di Mascazzini, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, ha espresso il suo dispiacere. «Abbiamo appreso con sorpresa e rammarico la notizia del coinvolgimento dell'ex direttore generale del Ministero dell'Ambiente Gianfranco Mascazzini nell'inchiesta della Procura di Napoli. Ci auguriamo che Mascazzini, dirigente pubblico di lunghissima esperienza, conosciuto e apprezzato per la sua competenza, possa al più presto chiarire la sua posizione».