[31/01/2011] News toscana
LIVORNO. I circoli Valdinievole e Empolese Valdelsa di Legambiente hanno scritto ai presidenti e agli assessori all'ambiente delle province di Pistoia e Firenze ed a tutte le forze politiche per sollevare nuovamente, in occasione, in occasione del 2 febbraio, giornata mondiale delle aree umide, il tema della necessità di migliorare le politiche di conservazione del Padule di Fucecchio. I due circoli del Cigno Verde allegano alla lettera la proposta di Legambiente per salvaguardare e valorizzare questa importante area.
«Crediamo che sarebbe facile - scrivono gli ambientalisti - oltre che vantaggioso per tutti, sviluppare politiche volte a tutelare e far conoscere il Padule di Fucecchio, con il conseguente sviluppo di attività economiche sostenibili come avviene ormai in molte altre parti d'Italia e del mondo. Questi progetti sono iniziati anche qui con la creazione del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, rischiano di naufragare proprio quando i frutti del lavoro si iniziano a vedere. Questo perché ci scontriamo con interessi locali minoritari, impedendo così la nascita di attività economiche compatibili, a favore soprattutto delle comunità locali e dei giovani che vivono in quest'area. Dai dati forniti dal notiziario della Commissione Europea si evince che un euro investito a tutela del territorio può arrivare a rendere sei/sette volte e talora anche di più».
Secondo i due circoli di Legambiente «Ora rischiamo addirittura di fare un enorme passo indietro nella tutela e sviluppo del "Padule di Fucecchio" perché oltre a non mettere in campo adeguate politiche ambientali, non viene fatto niente per contrastare le nuove e vecchie minacce. Speriamo stavolta di essere maggiormente ascoltati e che i temi della difesa e valorizzazione dell'ambiente non facciano la fine di Cenerentola, chiediamo di dare, adesso, concreta attuazione alle politiche di salvaguardia di cui Il Padule di Fucecchio necessita, e per questo rinnoviamo le proposte che abbiamo prodotto in questi anni, in modo da avere un'adeguata protezione del territorio con la creazione di quelle aree protette necessarie alla tutela ed alla fruizione dell'area, di bloccare le maggiori minacce come il proliferare del florovivaismo all'interno dell'area palustre, se vogliamo veramente riconsegnare ai nostri figli questo prezioso tesoro naturale, e per questo auspichiamo che le amministrazioni competenti prendano le opportune decisioni in merito».