[31/01/2011] News
BRUXELLES. La Commissione europea ha presentato oggi una comunicazione riguardante i progressi compiuti dall'Ue nella promozione delle energie rinnovabili. «Dimostra che gli obiettivi della politica in materia di energie rinnovabili fissati per il 2020 saranno probabilmente raggiunti, forse superati, se gli Stati membri mettono totalmente in opera i loro piani di azione nazionali in materia e se gli strumenti di finanziamento sono migliorati - spiega un comunicato della Commissione - Sottolinea anche la necessità di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri e integrare meglio l'energia prodotta a partire dalle fonti rinnovabili nel mercato unico europeo. Secondo le stime, queste misure potrebbero permettere di realizzare 10 miliardi di euro di economie all'anno».
La comunicazione costituisce la risposta della Commissione alle esigenze di fare rapporto definite dalla direttiva 2009/28/CE sull'energia prodotta a partire da fonti rinnovabili che devono essere trasferite nelle legislazioni nazionali al più tardi il 5 dicembre 2010.
La direttiva del 2001 sull'elettricità da fonti rinnovabili e la direttiva sui biocarburanti del 2003 fissano obiettivi nazionali indicativi per il 2010 anche per l'elettricità ed i trasporti. La comunicazione presentata oggi si riferoisce anche a quegli obiettivi.
Il commissario Ue all'energia, Günther Oettinger, ha detto: «Dobbiamo investire molto di più nelle energie rinnovabili ci occorrono degli strumenti di finanziamento intelligenti ed economicamente vantaggiosi. Se gli Stati membri cooperano per produrre energia a partire da fonti rinnovabili negli ambiti in cui il processi sono meno onerosi, i consumatori ed i contribuenti non potranno che beneficiare di questa situazione».
L'Ue si è impegnata a raggiungere il 20% dell'energia da fonti rinnovabili entro il 2020 e per realizzare questo obiettivo gli Stati membri hanno presentato i loro Piani nazionali all'inizio del 2010 che sarebbero in grado di rispettare quasi tutti entro il 2020, anche se la maggioranza non è riuscita a mantenere gli impegni riguardanti nei settori dell'elettricità e dei trasporti.
Per raggiungere gli obiettivi sulle rinnovabili gli investimenti annuali nel settore dovrebbero raddoppiare dagli attuali 35 miliardi di euro a 70 miliardi di ero all'anno. Il nuovo quadro legislativo dell'Ue prevede che gli Stati membri debbano fare tutti gli sforzi necessari per perseguire gli investimenti e la cooperazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili, anche con un massiccio ricorso a regimi di incentivi nazionali basati il più possibile sul miglior rapporto costo-efficacia.
La comunicazione odierna dimostra che «In ti tutti gli Stati membri, diversi strumenti sono utilizzati per sviluppare le energie rinnovabili, sovvenzioni, prestiti, prezzi di acquisto, regimi di certificazione, etc., ma che la loro gestione deve essere migliorata. Gli investitori hanno bisogno di una coerenza, di una chiarezza e di una certezza crescenti».
Secondo un'analisi della Commissione, un approccio integrato permetterebbe di risparmiare fino a 10 miliardi di euro all'anno e tre meccanismi favoriscono già questo tipo di cooperazione tra gli Stati: «Gli "Statistical transfers", che permettono a uno Stato membro che dispone di un'eccedenza di energia e prodotta a partire da fonti rinnovabili di "vendere" statisticamente ad un altro Stato membro i cui costi di produzione a partire da fonti rinnovabili possono essere più elevati; I "Joint projects", in virtù dei quali uno Stato membro può cofinanziare un nuovo progetto in materia di energie rinnovabili in un altro Stato membro, e la produzione sarò condivisa statisticamente tra i due; I "Joint support schemes", in virtù dei quali due Stati membri o più decidono di armonizzare totalmente o parzialmente i loro regimi di aiuto nazionali».
La Commissione valuterà nel 2014 l'efficacia del funzionamento dei meccanismi di cooperazione.