[31/01/2011] News
FIRENZE. E' stato pubblicato oggi il rapporto Fao (Food and agriculture organization) "Lo stato della pesca e dell'acquacoltura nel mondo", che fa il punto su questo macrosettore da cui provengono molte proteine di origine animale destinate all'alimentazione umana.
A livello mondiale il contributo dei prodotti ittici alla dieta ha raggiunto in media la cifra record di quasi 17 kg a persona, fornendo ad oltre tre miliardi di persone il 15 per cento almeno dell'apporto medio di proteine animali.
«Il pesce rappresenta un nutrimento di buona qualità e ad alto contenuto proteico- ha commentato Richard Grainger della Fao, uno dei curatori del rapporto- ed il settore contribuisce in modo rilevante alla sicurezza alimentare mondiale».
Il rapporto stima che la produzione mondiale complessiva di pesce e di prodotti ittici sia aumentata, passando da 140 milioni di tonnellate nel 2007 a 145 milioni di tonnellate nel 2009. Questo dato è dovuto principalmente alla pesca d'allevamento in continua espansione (circa + 7% annuo) che secondo il rapporto, supererà presto la pesca di cattura nel consumo di pesce.
Mai prima d'ora si è registrato un così alto consumo di prodotti ittici e mai prima d'ora così tante persone sono state coinvolte nel settore. Nel complesso pesca e acquacoltura danno occupazione a circa 540 milioni di persone, l'otto per cento della popolazione mondiale. I prodotti ittici continuano ad essere le derrate più commerciate e nel 2008 hanno raggiunto l'ammontare record di 102 miliardi di dollari, un incremento del nove per cento rispetto al 2007.
A fronte di questi dati continua il sovrasfruttamento degli stock ittici che ha raggiunto il 32 per cento. «E' davvero motivo di grande preoccupazione che non vi sia stato alcun miglioramento nello status degli stock- ha aggiunto Grainger- E' necessario che la percentuale di sovrasfruttamento cali, sebbene almeno sembra si sia raggiunta una certa stabilità».
Tra le soluzioni prospettate la messa al bando della pesca illegale con irrigidimento dei controlli sia di tipo commerciale, sia sulle flotte di pesca, ad esempio introducendo la registrazione di tutte le imbarcazioni, una sorta di "tracciabilità" indipendente dai cambi di proprietà o bandiera.
Un capitolo speciale del rapporto è dedicato alla pesca nelle acque interne, spesso trascurata dagli interventi politici, mentre non va dimenticato che dà occupazione a 61 milioni di persone a livello mondiale.