[01/02/2011] News
FIRENZE. Lambro, Sarno, Sacco, fiumi che scorrono in diverse regioni italiane, che hanno in comune il fatto di essere tra i più inquinati del Paese. Proprio la vicenda del Sacco è tornata alla ribalta dopo un periodo di silenzio, grazie alla testimonianza di un allevatore che ha reso noto un nuovo allarmante episodio di inquinamento di terreni destinati alla pastorizia.
Si tratta della collina sita in località Casaripi a Colleferro in provincia di Roma, che sarebbe avvelenata da alcune sostanze penetrate nel terreno, con conseguenze drammatiche sullo stato di salute del bestiame. Le sostanze inquinanti presenti nel terreno, secondo quanto afferma l'allevatore Raimondo Fadda, risalirebbero agli anni Ottanta, quando gli stabilimenti della zona producevano scarti industriali che poi venivano interrati in una cosiddetta area "campo spazzatura".
Le conseguenze però si sono manifestate più recentemente: dal 2005 ad oggi l'allevatore avrebbe seppellito oltre 800 pecore, morte dopo aver mangiato erba, ma possiamo immaginare che gli inquinanti siano giunti anche nelle acque. «Siamo sconcertati, il dramma dell'inquinamento a Colleferro e nella valle del Sacco sembra non avere fine. Legambiente sta per inviare un esposto alla Procura della Repubblica di Velletri sui nuovi agghiaccianti fatti emersi» ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. «La Valle del Sacco è un'emergenza nazionale totalmente ignorata sulla quale si vorrebbe stendere una cortina di silenzio- ha aggiunto il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli- si tratta di una bomba ad orologeria ecologica nella quale le vere vittime sono i cittadini della Valle del Sacco che saranno costretti a vivere sotto monitoraggio costante, poiché come risulta dall'indagine epidemiologica condotta dall'Asl RmE, RmG, dall'Asl di Frosinone e dall'Istituto superiore di Sanità, sono stati riscontrati alfa/beta/gamma-esacloroesano, policlorobifenili, diossine e metalli pesanti come cadmio, mercurio e piombo nel sangue dei cittadini e persino dei bambini: si tratta di persone che dovranno essere monitorate per tutta la vita». Nel 2005 la vallata in cui scorre il fiume Sacco fu commissariata e si avviò un programma di bonifica, che prevedeva lo smaltimento della terra inquinate anche con trasferimenti in discariche tedesche, ma secondo i Verdi anche la gestione di questa fase non è stata "brillante".
«Da parte delle istituzioni arrivano messaggi rassicuranti e fuorvianti come le dichiarazioni del Commissario per il fiume Sacco, Pierluigi Di Palma, che nell'ottobre scorso ha affermato che la Valle del Sacco è bonificata. I veleni della Valle del Sacco sono ancora lì e l'inquinamento continua. Noi Verdi abbiamo presentato il 24 dicembre 2010 un Ordine del giorno in Consiglio regionale, che sarà discusso mercoledì prossimo, per dichiarare la Valle del Sacco "Area ad alta criticità ambientale"» ha concluso Bonelli.