
[02/02/2011] News
FIRENZE. La crisi economica italiana (e del mondo occidentale) trova conferma in altri dati: sono quelli dell'Osservatorio nazionale del turismo (Ont) e della Banca d'Italia, che concordano nel disegnare un quadro allarmante. La flessione del 2010, rispetto al 2009, è dell'1,2%, con gli alberghi a -0,8% e l'extralberghiero a -1,7%.
Per l'agriturismo il calo di presenze è stimato dall'Ont a -2,1% che, secondo i calcoli fatti da Agriturist (Confagricoltura), avrà come conseguenza un taglio dei redditi aziendali vicino all'8%. Le famiglie italiane non hanno potere d'acquisto e non vanno in vacanza o fanno soggiorni più brevi ma anche le presenze straniere sono in calo a testimoniare che le difficoltà, come noto, sono estese. La spesa dei turisti stranieri in Italia, secondo i dati della Banca d'Italia, relativi al periodo gennaio-ottobre 2010 è diminuita del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2009. La crisi del turismo si riflette sul Pil (oggi il settore contribuisce la 9,5% del prodotto interno lordo nazionale) ma soprattutto sull'occupazione: viene stimato che nell'intero comparto turistico, tenuto conto dell'indotto, siano oltre 20 mila i posti di lavoro perduti. L'agriturismo tiene leggermente meglio contando sulla maggiore flessibilità legata al forte impegno di lavoro familiare ma anche questa offerta peculiare segna il passo. Almeno secondo Confagricoltura le responsabilità non sono tutte da attribuire alla congiuntura sfavorevole. «Non è possibile proseguire con una gestione approssimativa e spontaneistica del turismo italiano - ha dichiarato il presidente dell'associazione agrituristica di Confagricoltura, Vittoria Brancaccio - soprattutto per quanto riguarda le strutture ricettive extra alberghiere (e quindi anche l'agriturismo) che, seppur con offerte frammentate, rappresentano oltre la metà dei posti letto, mentre raccolgono solo il 33% delle presenze. L'extralberghiero, per la dimensione ricettiva generalmente modesta (21 posti letto per azienda contro i 65 degli alberghi)- ha continuato Brancaccio è poco idoneo al ricevimento di gruppi organizzati: deve dunque essere sostenuto con una vigorosa politica d'immagine della "destinazione Italia" e da una efficace attività di formazione degli operatori soprattutto nell'uso di strumenti promozionali individuali, come internet».
Agriturist dedicherà a questi temi una approfondita riflessione, nel corso del convegno "L'agriturismo nel sistema agricolo e turistico italiano" in programma a Grosseto il prossimo 9 febbraio, nell'ambito del IX Forum nazionale dell'Agriturismo.