[02/02/2011] News

Per la Norvegia un incidente a Sellafield sarebbe 7 volte peggio di quello di Chernobyl

LIVORNO. Secondo un rapporto della Statens strålevern, l'Authority per la protezione dalle radiazioni della Norvegia (Nrpa), un incidente nell'obsoleto impianto nucleare britannico di Sellafield avrebbe sulla Norvegia un impatto ambientale 7 volte peggiore di quello prodotto dal disastro di Chernobyl. Gli ambientalisti norvegesi, con in testa Bellona, stanno criticando fortemente il ministro dell'ambiente del governo di centro-sinistra di  Oslo.

Secondo Nils Böhmer, un fisico nucleare e direttore dell'associazione ambientalista norvegese/russa Bellona, «Il Ministro dell'ambiente norvegese Erik Solheim finora non ha fatto il suo lavoro in questa materia. La Norvegia ha già speso 650 milioni di corone (140 milioni di dollari) per le contromisure relative al dopo disastro alla centrale nucleare di Chernobyl nel 1986. Ma per i norvegesi tali conseguenze potrebbe essere una goccia nel mare a fronte di un incidente a Sellafield in Gran Bretagna».

Il nuovo rapporto Npra "Hva kan konsekvensene av en ulykke ved Sellafield-anlegget i Storbritannina være?" pubblicato solo in norvegese alla fine di gennaio, afferma che «Qualsiasi incidente a Sellafield colpirebbe la Norvegia con una radioattività sette volte più di quella che il Paese ha ricevuto dopo Chernobyl».

Bøhmer, dice che il rapporto dovrebbe essere un campanello d'allarme per Solheim: «Il rapporto dimostra chiaramente che Sellafield rappresenta una grave minaccia ambientale per noi, qui in Norvegia. Il ministro dell'Ambiente Solheim non ha fatto il suo lavoro in questo caso. Questo è il momento di svegliarsi. Gli sforzi di Solheim su questo tema sono stati molto peggiori rispetto a quelli dell'ex ministro dell'ambiente norvegese Børge Brende (del partito di destra), che si impegno durante il suo mandato. C'è un baratro  tra ciò che ha fatto lui e come sta lavorando per ora Brende Solheim. Ora che sappiamo che Sellefield sta creando problemi non meno che nel periodo di Brende, questo è deludente»

La relazione della Statens strålevern parte dall'ipotesi che un'esplosione a Sellafield provocasse un incendio nello stabilimento. Secondo lo scenario dell'agenzia statale norvegese, se questo comportasse anche solo «Un 1% delle emissioni dai rifiuti radioattivi nel cosiddetto HAL tank, una cisterna dove sono stoccate scorie radioattive liquide high-level del ritrattamento di combustibile nucleare esaurito, queste sarebbero poi  diffuse dalle correnti aeree e alcune di loro finirebbero in Norvegia».

Per Böhmer, «La soluzione a questo problema esiste: le cisterne devono essere svuotate e i rifiuti trasformati in forma solida. Per questo Solheim dovrebbe già ora essere sulla strada per spingere il Regno Unito a metterlo in atto».

Gli ambientalisti norvegesi sono anche molto preoccupati  per la crisi economica che colpisce la Gran Bretagna e che potrebbe indurre il governo conservatore-liberale inglese a tagliare i finanziamenti per il trattamento delle scorie radioattive. «Fortunatamente - dice il  direttore di Bellona - in autunno o il Regno Unito è stato in grado di rinunciare al taglio del clean-up di Sellafield, e Solheim ora deve fare la sua parte per garantire che non questo non avvenga più tardi».

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