[04/02/2011] News toscana
PRATO. Con la mobilitazione popolare e di massa, con la rivolta i popoli in Medio Oriente stanno iniziando a scrivere una nuova pagina della loro storia .
Tunisia, Algeria, Yemen, Giordania ed oggi soprattutto Egitto: il protagonismo dei popoli fa tremare regimi che hanno rappresentato una garanzia per gli assetti del sistema dominante nell' area Medio Orientale .Regimi costruiti in lunghi decenni di oppressione .
Milioni di persone sfidano poteri corrotti e sanguinari che sono tanto più forti quanto voluti e foraggiati dal sistema democratico dominante .
Storici e solidi sono i legami di Ben Ali e di Mubarak e degli altri satrapi mediorientali con Washington, Londra, Roma e Parigi .
Dopo la cacciata di Ben Ali il popolo tunisino sta continuando la lotta contro il nuovo governo insediatosi dimostrando la volontà di farla finita con il vecchio regime. In Egitto da giorni milioni di persone sfidano il coprifuoco ed hanno letteralmente occupato le principali città del paese .
Ieri settori di sostenitori del regime di Mubarak (organizzati dalla polizia e dai servizi segreti) hanno attaccato duramente, ma invano, la popolazione egiziana, pacificamente riunita, per cacciarla da piazza Tahrir: durissimi gli scontri, pesante il bilancio dei feriti e dei morti. L'esercito è rimasto a guardare.
Mentre scriviamo si prepara per domani venerdì 4 febbraio una grande giornata di mobilitazione.
Il regime di Mubarak ha scatenato la violenza contro la popolazione egiziana senza riuscire a domarne il coraggio e la determinazione. Più forte della paura è la voglia di trasformazione, il protagonismo è la speranza di un miglioramento morale e materiale della vita di milioni di persone.
Siamo di fronte ad un'estensione delle rivolte, all' approfondirsi del loro carattere popolare e moltitudinario e ad una radicalità tali da prefigurare l' inizio di una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione della gente comune contro i poteri oppressivi .
L' impegno solidale ed umanista che ci anima ci spinge ad essere, in queste difficili ore, con la mente e con il cuore a fianco della popolazione egiziana e delle altre popolazioni mediorientali .
Il loro coraggio, il protagonismo diretto, con cui hanno scelto di sfidare regimi corrotti e sanguinosi, sono per noi motivo di speranza e ci portano a rafforzare il nostro impegno .
Al contempo condividiamo le angosce e le speranze di tante sorelle e di tanti fratelli egiziani, tunisini e provenienti da altri paesi arabi che vivono in Italia con i quali ci vogliamo impegnare a costruire percorsi solidali e di liberazione .