[04/02/2011] News

Il 15 maggio referendum sul nucleare in Sardegna

LIVORNO Oggi una nota della Regione autonoma della Sardegna informa che «il 15 maggio 2011 si terrà il referendum consultivo per l'espressione del parere sulla questione di interesse regionale con il seguente quesito: "Sei contrario all'installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?"».

Il referendum sul nucleare sardo è stato indetto in base al decreto 1 del 30 gennaio 2011 emanato dal presidente di centro-destra della Regione, quell'Ugo Cappellacci che, in campagna elettorale negava ogni possibilità che in Sardegna venisse realizzata una centrale nucleare, tanto cara al suo sponsor Silvio Berlusconi.

Cappellacci è stato costretto ad indire il referendum consultivo dopo che il 10 febbraio 2010 la Cancelleria della Corte d'Appello di Cagliari, aveva trasmesso alle Regione «528 fogli contenenti 16.286 sottoscrizioni e le relative certificazioni elettorali, riguardanti la richiesta di un referendum popolare consultivo per l'espressione di un parere sulla questione di interesse regionale con il seguente quesito: "Sei contrario all'installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?"».

Ora, dopo che l'Ufficio regionale del Referendum, con deliberazione del 1 aprile 2010 n. 1, comunicata al Presidente della Regione il  2 aprile 2010  ha dato atto dell'ammissibilità e della legittimità del referendum e della regolarità delle firme, non resta altro che andare a votare il 15 maggio.

Resta una domanda: come diranno di votare Cappellacci e il centro-destra Sardo? Saranno coerenti con l'asserita non necessità del nucleare in Sardegna? Si convertiranno alla necessità di un rinascimento nucleare propugnata a Roma dal loro presidente del Consiglio Silvio Berlusconi(al quale Cappellacci deve carriera politica e poltrona presidenziale) oppure sceglieranno la più facile strada del boicottaggio silenzioso per far d fallire il referendum sardo?

Intanto, a proposito di nucleare e radioattività, Legambiente Sardegna torna sul clamoroso caso dei container con fumi di acciaieria contaminati da materiale radioattivo, arrivati nei giorni scorsi nello stabilimento della Portovesme srl, nel Sulcis-Iglesiente. «E' incredibile che un carico di materiale così pericoloso abbia viaggiato indisturbato fin qui. E' evidente che il livello dei controlli sulla filiera dei rifiuti speciali è assolutamente inadeguato soprattutto per quelli più pericolosi come i radioattivi. Si tratta di un episodio molto grave dal momento che per l'utilizzo dei fumi di acciaieria, nel ciclo produttivo della Portovesme S.r.l., era stata disposta a suo tempo una specifica deroga alla legge regionale, a patto di un rispetto rigoroso della normativa sui rifiuti speciali».

Legambiente ricorda che «Le polveri di abbattimento fumi sono tra i rifiuti più trafficati illegalmente dalle ecomafie e dalla criminalità ambientale. La loro pericolosità, infatti, implica un costo di smaltimento molto elevato che alcuni industriali senza scrupoli tentano di aggirare affidandoli ai trafficanti di veleni che operano nel nostro Paese. Come riportato nel rapporto Ecomafia 2010 la Sardegna, con 280 infrazioni accertate, 344 persone denunciate e 104 sequestri effettuati è sempre più esposta al traffico dei rifiuti con un trend in crescita che la vede al settimo posto nella classifica delle regioni a livello nazionale».

Secondo Tiana «E' necessario aumentare il regime dei controlli rispetto all'ingresso dei rifiuti in Sardegna adeguando i porti con le migliori tecnologie disponibili e rafforzando le strutture preposte alle ispezioni ambientali».

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