[09/02/2011] News
LIVORNO. Environmental Pollution e ScienceDirect hanno pubblicato lo studio "Contaminants in the coastal karst aquifer system along the Caribbean coast of the Yucatan Peninsula, Mexico" Che mette in evidenza che il turismo nella "Riviera Maya" della penisola dello Yucatan, in Messico, sta contaminando le falde acquifere e le grotte allagate chiamate cenotes.
Chris D. Metcalfe, Tracy L. Metcalfe e Hongxia (Worsfold Water Quality Centre, Trent University, Canada), Patricia A. Beddows (Department of Earth and Planetary Sciences, Northwestern University, Usa), Gerardo Gold Bouchot e Hanneke Van Lavieren (Departemento de Recursos del Mar, Cinvestav, Unidad Merida, Yucatán, Messico) spiegano che «L'intenso sviluppo a terra, causato dal settore turistico in rapida crescita nella "Riviera Maya", una regione della penisola dello Yucatan, Messico, può provocare la contaminazione delle risorse idriche sotterranee che alla fine scaricano negli ecosistemi costieri dei Caraibi. Abbiamo disposto due tipi di dispositivi di campionamento passivo nelle acque sotterranee, che scorrono attraverso i sistemi di caverne sotto due comunità, per valutare le concentrazioni di agenti inquinanti ed indicarne le possibili fonti. I prodotti farmaceutici e per la cura personale accumulati nei campionatori potrebbero aver avuto origine da scarichi domestici. Gli IPA indicano contaminazione da ruscellamento dalle autostrade e da altre superfici impermeabili e i diserbanti accumulati nei campionatori distribuiti in prossimità di un campo da golf hanno indicato che le applicazioni di pesticidi sul tappeto erboso sono una fonte di contaminazione. Sono necessarie misure di prevenzione e mitigazione per garantire che l'ampliamento dello sviluppo non abbia un impatto sull'ambiente marino e sulla salute umana, danneggiando così l'economia della regione basata sul turismo».
Insomma, siamo alle solite: il turismo rischia anche in Messico di mangiarsi le stesse risorse su cui si basa. Lo sa bene chi ha partecipato alla conferenza Unfccc di Cancun (a proposito quanto avrà contribuito ad inquinare ancora i cenotes?) che ha visto il disastro urbanistico e ambientale di una delle più note località turistiche messicane. Il risultato del modello turistico di Cancun, nello Stato messicano di Quintana Roo, è stato l'inquinamento del più grande sistema di grotte sommerse del mondo e un forte impatto sulle barriere coralline della Riviera Maya. I ricercatori hanno trovato nelle acque prodotti farmaceutici, residui di cocaina, nicotina, shampoo, dentifricio, pesticidi e rifiuti chimici.
In un'intervista a Tierramérica Chris Metcalfe spiega che «Ci sono pochi dubbi su quanto diciamo che i contaminanti che abbiamo trovato abbiano origine nelle attività umane in tutta la regione costiera. Latrine, fosse settiche, infiltrazioni dalle perdite delle tubazioni fognarie, campi da golf sono le fonti più probabili delle sostanze chimiche che danneggiano le acque sotterranee. I livelli di inquinamento riscontrati sono inferiori a quelli che costituiscono un pericolo per la salute umana. Uno dei motivi di questi dati è dovuto alle grandi dimensioni del volume ed alla velocità del flusso di acqua sotterranea. Però, siccome la maggior parte dell'acqua va a finire nella zona costiera e nelle barriere coralline, queste basse concentrazioni di inquinanti si accumulano li. Queste correnti portano molti di tali rifiuti verso la zona costiera e la barriera corallina mesoamericana, la seconda più grande del mondo. L'Inquinamento del suolo è solo uno degli impatti sulle barriere costiere. Soprattutto la pesca oltre i limiti consentiti, le malattie ed i cambiamenti climatici hanno contribuito a una perdita fino al 50% dei coralli dal 1990. Senza un impegno serio per prevenire l'inquinamento delle acque sotterranee, lo sviluppo del turismo ucciderà la gallina dalle uova d'oro».
Secondo David Placencia, coordinatore del Programa de Monitoreo de Arrecifes dell'Ong Centro Ecológico Akumal (Cea), «E' possibile che questo stia già succedendo. Alcuni subacquei hanno osservato una riduzione delle barriere coralline della zona. I subacquei capiscono che le barriere non si stanno rigenerando. Ricerche del Cea hanno concluso che una specie costruttrice delle barriere, la Montastraea annularis, si è ridotta drasticamente. 12 anni fa costituiva il 45% delle barriere coralline ubicate intorno ad Akumal, però l'anno passato era diminuita a meno del 9%. I nutrienti e gli inquinanti derivanti dalle acque reflue favoriscono la crescita di alghe che soffocano i coralli. Nella zona non c'è un trattamento di depurazione di queste acque, così vanno direttamente nella falda freatica.Qui c'è stato un cambiamento epocale nelle barriere coralline. Il turismo è fondamentale per Quintana Roo, dove vengono ignorate norme e regolamenti a favore di nuovi progetti. Anche se è illegale distruggere le mangrovie costiere per il loro ruolo chiave nel mantenimento della salute delle barriere coralline, questo succede abbastanza spesso. Senza buone mappe degli ecosistemi per identificare dove sono le mangrovie, i costruttori ci passano sopra con i loro bulldozer e poi sostengono che la vegetazione non è mai esistita. E se li accusiamo di delitti ambientali, pagano semplicemente la multa e seguitano a costruire».
Melcaf sottolinea che «E' molto difficile valutare i controlli ambientali o del governo locale, perché ci sono pochi dati disponibili. Non è nemmeno chiaro in che modo vengano applicate le norme vigenti».
Quintana Roo, non ha fiumi di superficie ma innumerevoli acquiferi sotterranei che emergono in grotte allagate chiamate cenotes. Buona parte di questa acqua dolce filtra nel Mar dei Caraibi. Quando fu istituito negli anni '70 lo Stato di Quintana Roo aveva un territorio coperto di foreste e di mangrovie costiere, con alcuni piccoli villaggi maya. L'area dove sorge Cancun era praticamente disabitata, ora ci vivono 700 mila persone e ospita dai 2 ai 3 milioni di turisti all'anno, con uno sviluppo turistico che si estende fino a 130 Km a sud di Tulum. Il gruppo di ricercatori internazionali ha campionato 5 punti di acque sotterranee tra Playa del Carmen e Tulum, dove ci sono i maggiori insediamenti turistici. Brigitta van Tussenbroek ha assicurato su Tierramérica: «Questo studio è solido. La mia parte di ricerca ha trovato grandi concentrazioni di azoto e fosforo provenienti dalle acque reflue nella laguna di barriera di Puerto Morelos e nel sistema lacustre di Nichupté, a Cancun. Condivido le raccomandazioni contenute nel rapporto di Metcalf sulla necessità di costruire una infrastruttura adeguata per il trattamento delle acque reflue e di porre fine al conferimento di rifiuti trattati in acqua salata sotto gli acquiferi di acqua dolce. Sotto campi da golf ed altre aree erbose i dovrebbero essere installati rivestimenti impermeabili per evitare infiltrazioni di sostanze inquinanti, così come dovrebbero essere impermeabilizzati e rivestiti i canali di drenaggio, i bacini di stoccaggio ed i sistemi di trattamento dei rifiuti. Questi rivestimenti sono necessari soprattutto sotto i siti di smaltimento dei rifiuti solidi urbani».