[09/02/2011] News
FIRENZE. Le polveri sottili non si vedono ad occhio nudo. Non hanno lo stesso effetto mediatico dei rifiuti di Napoli, ma i dati sull'inquinamento delle città italiane denotano comunque anche in questo caso, una carenza di gestione di questa criticità, che tra l'altro non è nuova anche se la normativa sotto la spinta dell'Europa è stata modificata continuamente. Ma l'aspetto più preoccupante è che le conseguenze si ripercuotono sulla salute dei cittadini, a cui nel migliore dei casi viene peggiorata la qualità della vita.
Sono passati 40 giorni dall'inizio dell'anno e già due città, Brescia e Milano, hanno oltrepassato il limite consentito dei 35 giorni di superamento dei livelli di Pm10, previsto dalla normativa e altre città (Frosinone, Monza, Lucca, Bergamo) saranno presto fuorilegge.
«I dati che raccogliamo ogni anno sui livelli di smog delle città - ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - ci raccontano, purtroppo, sempre la stessa storia: una situazione cronica e molto preoccupante nelle regioni del Nord Italia che risentono fin dai primi giorni dell'anno della mancanza di interventi efficaci per liberare le strade dalle auto e dunque l'aria dalle polveri sottili».
L'associazione ambientalista in collaborazione con il portale www.lamiaaria.it (offre le previsioni della qualità dell'aria per tutti gli 8100 comuni italiani con i consigli su come comportarsi in presenza di inquinamento dell'aria), ogni anno tiene d'occhio i livelli di polveri sottili nell'aria per sollecitare interventi mirati alla loro riduzione, ma il problema nel Paese che possiede il parco auto più grande d'Europa (oltre 60 auto ogni 100 abitanti) non è di facile soluzione e comporta interventi condivisi dai diversi livelli istituzionali.
Per Legambiente è indispensabile un ruolo di affiancamento dei provvedimenti delle regioni e dei comuni da parte del ministero dell'Ambiente che da troppo tempo promette importanti misure a livello nazionale, che dovrebbero tener conto anche delle condizioni climatiche sfavorevoli e quindi essere maggiori per le città più svantaggiate dal meteo e dalla posizione geografica.
«Sono dodici mesi che si parla e si promette un pacchetto nazionale di misure antismog - ha continuato Ciafani- ma il decreto legge predisposto dal ministero dell'Ambiente, che doveva essere approvato prima di Natale, ancora giace nel cassetto. Un provvedimento urgente soprattutto per ridurre i rischi sanitari ma pensato anche per abbattere l'inquinamento in misura sufficiente ad evitare la pesante multa europea. E' chiaro a tutti che la cronica emergenza smog dipende da una colpevole mancanza d'investimenti tali da cambiare il modo di spostarsi e di vivere dentro le città. Fino ad ora abbiamo assistito solo a provvedimenti spot ma a nessun atto davvero coraggioso, sia a livello locale che nazionale, per risolvere il problema alla radice. Ovvero contenere la domanda di trasporto individuale motorizzato e incentivare forme di trasporto diverse dall'auto privata» ha concluso il responsabile scientifico di Legambiente.
Intanto a Torino dove tra pochi giorni (esattamente sabato) si rischia di esaurire il "bonus" annuo previsto dalla Ue dei 35 giorni sopra soglia per il Pm10, la giunta comunale si dice favorevole a un nuovo blocco del traffico nella giornata di domenica, dopo quella effettuata dello scorso 30 gennaio. A Milano lo stesso provvedimento non ha sortito effetti immediati positivi.