[11/02/2011] News
dal nostro inviato
DAKAR (Senegal). In questa città e in questo Paese, il Senegal, che ha quasi il 50% della propria popolazione sotto i 14 anni, che ha un tasso di venditori nelle strade e ovunque tra più alte al mondo, la povertà e la sofferenza ha il volto dei bambini. E in queste giornate si è discusso molto di Africa e del proprio futuro, affrontando soprattutto la questione del rapporto di questo Continente con i Paesi emergenti come Brasile, Cina e Russia e del ruolo pesante che questi qui esercitano. Sicuramente qui si vive molto forte l'ingerenza della Francia e delle sue istituzioni, ma va considerato un legame fortissimo che esiste quasi da sempre e fino a qualche anno fa se un cittadino del Senegal voleva la cittadinanza francese la poteva ottenere.
In tutti questi giorni le vicende tormentate dell'Egitto, della Tunisia e del Nord Africa sono sempre state molto presenti in questo Forum, seminari, cortei interni per dare solidarietà al popolo egiziano e chiedere a gran voce che Mubarak dopo 30 anni se ne vada. Ed è per questo che ieri pomeriggio quando si è sparsa la voce che proprio il presidente egiziano avrebbe fatto un discorso all'ora di cena sul canale nazionale, molti hanno iniziato a fantasticare su un abbandono del Paese già avvenuto, e su un videomessaggio registrato.
Ma la realtà era ben altra si è scoperto, e per le tante persone stipate qui davanti ai televisori all'interno del Forum, non è stato facile sopportare l'ennesima provocazione dell'annuncio di un percorso di sostituzione che non potrà concludersi prima di settembre.
Oggi comunque è arrivata la giornata conclusiva nella quale si terranno le così dette assemblee di convergenza che rappresentano da sempre la formula che evita un documento finale che rischierebbe di mettere il cappello a tutto, lasciando invece spazio alle tante cose dette e fatte lanciando una serie di parole d'ordine per il futuro del movimento. Molto interessante e molto visibile, e che convergerà proprio in una di queste assemblee, il lavoro fatto per Rio+20, Cop17, mutamenti climatici e nuovo paradigma.
Nel maggio del prossimo anno infatti si terrà in Brasile a Rio de Janeiro l'aggiornamento dell'appuntamento che nel '92 proprio da lì nello scrigno più importante della biodiversità, lanciò per la prima volta il concetto dello sviluppo sostenibile e della sostenibilità. L'intenzione è quella di preparare una mobilitazione grande che non sia né un contro forum, né un forum parallelo, ma proprio un grande evento completamente intrecciato anche con la parte più istituzionale.
Anche per questo già tante sono state le tappe di avvicinamento candidate, da un lavoro per la prossima Conferenza delle parti (Cop17) che si terrà a Durban il prossimo dicembre, ad un importante appuntamento di alcune delle principali Fondazioni sul tema della sostenibilità, che si terrà a Berlino in maggio, ad un secondo appuntamento di Cochabamba qui annunciato dallo stesso Morales, al ventennale del Social forum europeo di Firenze del 2002.
Interessante anche la proposta che ha iniziato a farsi strada, ma che riguarderà i lavori del Consiglio internazionale del Forum che si riunirà sempre qui all'inizio della propria settimana, e che è quella di un prossimo Forum sociale mondiale in Europa. Inevitabile invece l'arrivo già avvenuto in questi giorni di una delegazione del governo brasiliano guidata da Tarso Genro, un po' conosciuto in Italia da ministro della giustizia per il rifiuto all'estradizione di Cesare Battisti, per riproporre anche senza alcuna chance un nuovo Forum a Porto Alegre.