[15/02/2011] News
LIVORNO. Lo scorso dicembre il Consiglio dell'unione europea ha accolto con favore l'adozione del protocollo di Nagoya sull'accesso alle risorse genetiche e alla giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dal loro uso. E dato che ha invitato la Commissione a firmarlo al più presto possibile e ad avviare i preparativi per una sua tempestiva ratifica ed attuazione, adesso propone di firmarlo con riserva di successiva conclusione.
Dunque con la proposta di decisione il presidente del Consiglio viene autorizzato a designare la persona o le persone abilitate a firmare, a nome dell'Unione europea, il protocollo di Nagoya.
La convenzione sulla diversità biologica è il quadro internazionale per le misure intese a conservare la diversità biologica, a utilizzare in modo durevole i suoi elementi e a ripartire in maniera giusta ed equa i vantaggi derivanti dallo sfruttamento delle risorse genetiche. Con le attuali 193 Parti contraenti, la convenzione vige in pressoché tutti i paesi del mondo. E l'Unione europea e tutti i suoi 27 Stati membri sono Parti della convenzione.
La Convenzione delinea un quadro generale per l'accesso alle risorse genetiche e alla ripartizione. Dunque riconosce agli Stati il potere di determinare l'accesso alle risorse genetiche in virtù del diritto di sovranità sulle loro risorse naturali. Queste sono tenute ad adottare misure legislative, amministrative o strategiche per ripartire in modo giusto ed equo, con la Parte che fornisce le risorse, i risultati della ricerca e dello sviluppo, nonché i benefici che risultano dall'utilizzazione commerciale e di altro tipo di dette risorse genetiche.
A ottobre 2009 il Consiglio ha adottato una decisione con la quale autorizzava ufficialmente la Commissione a partecipare - a nome della Comunità europea e per le materie di competenza comunitaria - ai negoziati sul regime internazionale per l'accesso e la ripartizione dei benefici nel corso dell'ottava e della nona riunione del gruppo di lavoro ad hoc, con mandato aperto, sull'accesso e la ripartizione dei benefici. Tale autorizzazione comprendeva tutte le questioni sul tavolo dei negoziati, tranne le conoscenze tradizionali legate alle risorse genetiche (aspetto negoziato dagli Stati membri che detenevano la presidenza del Consiglio a nome degli Stati membri).
A ottobre 2010 l'UE, nell'incontro di coordinamento ministeriale durante la decima conferenza delle Parti tenutasi a Nagoya, ha appoggiato unanimemente una proposta di compromesso sul protocollo per l'accesso alle risorse genetiche e alla ripartizione dei benefici presentata l'ultimo giorno dalla presidenza giapponese della conferenza, ritenendo che fosse consona con le posizioni prestabilite per l'UE e con le direttive di negoziato impartite alla Commissione.
A ottobre 2010 la plenaria che ha chiuso la decima conferenza delle Parti ha adottato il protocollo di Nagoya alla convenzione sulla diversità biologica relativo all'accesso alle risorse genetiche e alla giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dal loro uso. Il protocollo potrà essere firmato presso la sede delle Nazioni Unite a New York dal 2 febbraio 2011 al primo febbraio 2012.
La decisione che adotta il protocollo di Nagoya, scaturita dalla decima conferenza delle Parti, invita queste ultime a firmare il protocollo alla prima occasione e a depositare gli strumenti di ratifica, accettazione o approvazione, oppure gli eventuali strumenti di adesione, affinché esso possa entrare in vigore quanto prima. Nel giugno 2011 e nell'aprile 2012 si riunirà il comitato intergovernativo per il protocollo di Nagoya per preparare il primo incontro delle Parti del protocollo.