[15/02/2011] News
PORTOFERRAIO (Livorno). La segnalazione di Greenpeace è molto precisa: «Due cetacei, due rari esemplari di zifio, si sono spiaggiati sulle coste vicino Siracusa, mentre è in corso un'esercitazione Nato con uso di apparecchiature sonar. Insieme al nostro testimonial Giovanni Soldini, denunciamo che questa non è una coincidenza: non sarebbe la prima volta che i cetacei spiaggiano perché disturbati da sonar militari. Fortunatamente i due animali, due zifi di 6 e 8 metri, sono stati recuperati vivi e riportati al largo dalla Guardia Costiera, ma nessuno ha richiesto chiarezza su quanto è successo. L'operazione militare, nota come Proud Manta 11, continuerà fino al 17 febbraio, con l'impiego di sei sommergibili e sofisticate apparecchiature sonar».
Non si tratta certamente del primo caso di spiaggiamento di cetacei in occasione di esercitazioni militari con uso di sonar, sono molto noti i casi della Gecia e dell'Atlantico americano, ma qualche anno fa anche il quasi spiaggiamento di un grampo (Grampus griseus) in evidente stato confusionale all'Elba fu messo in relazione con lo svolgimento di esercitazioni Nato con i sonar nelle vicinanze della Penisola dell'Enfola.
Il grampo fu salvato solo grazie all'intervento delle guardie ambientali volontarie del Wwf. Sempre nell'Arcipelago Toscano Legambiente ha più volte sollevato il problema delle esercitazioni Nato/Nurc a Pianosa, nell'ambito delle quali nel luglio 2005 avvenne il clamoroso naufragio dell'Alliance, che stava testando "siluri" subacquei sonar e materiali che vennero subito fatti sparire dall'isola, mentre sulla vicenda venne posto il segreto di Stato.
Il notissimo velista Giovanni Soldini spiega: «I nostri mari sono già in un grave stato di degrado è doveroso prendere ogni misura necessaria per evitare che le minacce aumentino» e Greenpeace ribadisce: «I sonar militari possono provocare effetti sui cetacei fino a 100 chilometri di distanza, producendo non solo disorientamento, ma molto spesso danni fisici che possono causarne anche la morte. La relazione tra lo spiaggiamento dei cetacei e l'uso del sonar è certa, almeno da quando nel 2002 al largo delle Isole Canarie, durante un'esercitazione Nato, ben 27 zifi spiaggiarono e 14 morirono. Dopo il drammatico episodio, il Governo spagnolo decise di interdire la zona a queste pericolose attività. E l'Italia?».
Gli ambientalisti chiedono al ministero dell'ambiente «Di fare chiarezza sullo spiaggiamento di Siracusa, e di vietare queste esercitazioni soprattutto nelle aree in cui gli zifi sono più diffusi: lo Ionio e l'alto Tirreno. In particolare, chiediamo l'immediata revoca dell'autorizzazione alle esercitazioni Nato/Nurc a Pianosa e in tutto il Santuario dei Cetacei che è rimasto un "parco di carta" per troppo tempo. Proprio in questi giorni si svolgeranno nel bel mezzo del Santuario, di fronte La Spezia delle esercitazioni militari che prevedono l'utilizzo di un sommergibile e il lancio di un siluro. Ci sono tutte le garanzie che tali manovre non siano pericolose per i cetacei dell'area?».
Gli zifi (Ziphius cavirostris) sembrano molto senzibili ai sonar militari. Si tratta di cetacei massicci e tozzi, doi colore molto variabile: dorso da bruno scuro a grigio ardesia, ventre chiaro. Capo spesso più chiaro del resto del corpo, soprattutto nei vecchi maschi. Graffi e striature sui fianchi, ventre con irregolari macchie ovali.
Hanno la testa abbastanza piccola, fronte bassa, appena bombata, che digrada senza discontinuità su un rostro breve e largo che, con la bocca incurvata ricorda il becco di un'oca. La mandibola sporge in avanti; solo nei maschi adulti (più piccoli delle femmine) sono visibili i due unici grossi denti, consumati negli animali più vecchi. I denti, non forano le gengive delle femmine e dei giovani maschi. Lo Zifio viene raramente osservato in mare, sembra si tenga alla larga dalle imbarcazioni e pare preferire le zone di rimonta delle acque profonde. Nuota a 4/6 km/h con punte di 18 km/h. Si immerge per 30 minuti a profondità fino ai 300 m. Compie balzi fuori dall'acqua. Quando s'immerge solleva la coda sopra la superficie. Si incontra prevalentemente al largo. Vista la frequenza degli spiaggiamenti, è probabile che sia più numeroso di quanto si creda. In Mediterraneo sembra abbastanza comune, soprattutto di fronte alle coste Spagnole, francesi ed italiane. Vive in piccoli gruppi di 3/10 esemplari e più raramente si sono osservati branchi più numerosi (25 individui). A volte si trovano individui isolati, probabilmente maschi solitari. Si ciba di calamari e forse di pesci di profondità.
Il comunicato di Greenpeace tira in ballo anche il Parco dell'Arcipelago Toscano che ha rilasciato a settembre al NURC un'autorizzazione per un progetto di ricerca a Pianosa: «Ci teniamo a precisare che l'autorizzazione rilasciata al NURC - spiegano - non è esattamente per una esercitazione militare e che i mezzi di rilevamento acustico sono utilizzati normalmente nella ricerca oceanografica. Il Parco ha comunque affrontato la questione nell'istruttoria per il rilascio dell'autorizzazione e ai dirigenti del progetto del NURC è stato richiesto un approfondimento tecnico specifico ed una sottoscrizione con la quale è stato assicurato che le frequenze acustiche utilizzate dai multi beam sonar non hanno impatto negativo sui mammiferi marini. Per questo l'autorizzazione è stata rilasciata».