[16/02/2011] News toscana
LIVORNO. I progetti del fotovoltaico a terra nel Comune di Scansano, sono stati analizzati e approvati con un percorso partecipato. E' quanto sostiene il sindaco Morini che parla di una "decisione presa insieme alla cittadinanza". " Sulla questione un po' di correttezza e di onestà intellettuale non guasterebbe", ha spiegato Morini. La polemica nasce da alcune proteste per il consumo di suolo. Di recente, è stata la Regione Toscana ad deliberare una serie di norme e limitazioni per la diffusione dei pannelli fotovoltaici relativi alle aree di pregio ambientale e agricolo.
Secondo quanto riferito dal Comune di Scansano la programmazione relativa al fotovoltaico a terra non connesso all'attività agricola, è stata affrontata attraverso la procedura partecipata Vas (Valutazione ambientale strategica) per "mettere in campo tutte le opinioni favorevoli o contrarie agli impianti. La decisione di adottare o meno le varianti, così come erano state presentate con tanto di riduzioni o modifiche derivanti dall'analisi dei vari contributi, ha tenuto conto di tutti coloro che si sono espressi".
Ecco alcuni dati forniti dal Comune. Le richieste dei privati erano relative a circa 486 ettari di territorio con circa 15 siti interessati. A seguito di una prima verifica dei vincoli urbanistici imposti dal comune sono scesi a 380 ettari e successivamente, dopo un esame della commissione urbanistica, a circa 286 ettari. Il primo processo di Vas ha portato alla riduzione e individuazione di un unico sito per circa 70 ettari.
"Nelle riunione fatta con la popolazione di Pomonte, venerdì 11, dopo un sopralluogo abbiamo verificato e io stesso ho dichiarato pubblicamente, che quell'impianto per una parte risulta non compatibile con le caratteristiche paesaggistiche del luogo. Il bene più prezioso che abbiamo è il paesaggio formatosi e mantenuto da quelle attività economiche legate alla filiera agricola, unica linfa del nostro sitema economico. La proposta di variante per realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra sarà di circa 30 ettari localizzati in posizione marginale, non vidibili dalle attività economiche e dai casali circostanti, in area agricola non produttiva e in prossimità di due linee di alta tensione senza necessità di ulteriori opere infrastrutturali impattanti", - ha spiegato Flavio Marzio Morini. "La sintesi del percorso, hanno spiegato dal Comune, ha portato a eliminare tutti gli impianti richiesti sul territorio comunale a eccezione parziale di quello localizzato a Pomonte", ha concluso Morini.