
[16/02/2011] News
LIVORNO. La Chugoku Electric Power ha annunciato che nel reattore 3 di Shimane (nella foto) il «Il fuelling e lo start-up sono in ritardo di tre mesi a causa di un guasto al control rod drive mechanism», il meccanismo di controllo delle barre di azionamento.
La costruzione di Shimane 3, un advanced boiling water reactor (Abwr) da 1.373 MWe, è iniziata nel dicembre 2005. Nel dicembre 2010 il reattore era stato dichiarato completato al 91,3% e la Chugoku assicurava che sarebbe stato entrato in attività commerciale nel dicembre 2011. Ora l'impresa nucleare giapponese dice di aver scoperto, a fine novembre 2010, di non poter agevolmente inserire le barre di controllo nel reattore.
Secondo quanto scrive World Nuclear News, l'agenzia di stampa delle multinazionali atomiche, «Una successiva ispezione ha rilevato che c'era una distorsione nelle driving screws (viti, ndr) in alcune delle control rod drives (Crd). Si è riscontrato che 18 Crd, su un totale di 205, avevano difetti».
La Chugoku ha detto di presupporre che «La distorsione nel driving screws sia stata causata da corpi estranei che, probabilmente, proveniva dall'acqua sia all'interno del reattore o nella Crd screw stessa». I corpi estranei avrebbero danneggiato e fatto saltare lo screw drive, aumentando così la resistenza delle viti al di là della potenza del motore.
L' utility elettronucleare giapponese ha annunciato che «Tutti i Crd saranno rimossi subito dal reattore e restituiti al fornitore Hitachi-GE Nuclear Energy. Una volta ripuliti e controllati, i Crd verranno reinstallati. Al fine di evitare il ripetersi del difetto, sarà pulito il reattore ed utilizzata acqua pulita quando i Crd saranno reinstallati».
Le "viti" e l'acqua sporca sono costate alla Chugoku un altro ritardo del caricamento del combustibile a Shimane 3: da marzo si passa (forse) a giugno 2011. Quindi l'avvio commerciale del terzo reattore è già rinviato (di nuovo) da dicembre 2011 a marzo 2012.
La centrale nucleare di Shimane non è nuova ad incidenti: l'ultimo grave risale al 31 marzo 2010 quando il reattore 1 venne messo offline causa di controlli difettosi, quando si scoprì che alcune ispezioni alle attrezzature della centrale non erano state condotte correttamente. La Chugoku avviò un'ispezione volontaria che comportò la chiusura dell'intera centrale nucleare, visto che il reattore 2 era gia chiuso da una settimana per un maintenance outage programmato.
Si era scoperto che una delle valvole del motor-driven isolation al di fuori del sistema di iniezione ad alta pressione del vapore non era stato sostituita. Poi venne fuori che, anche se il motore funzionava ancora, anche le altre valvole e motori nell'impianto non erano stati ispezionati e sostituiti come previsto. In totale, la Chugoku trovò 74 casi del genere nel reattore 1 e 49 nel reattore 2, però si affrettò a dire: «Abbiamo condotto un controllo preliminare dell'impianto, che non ha trovato difetti negli impianti dei due reattori e non c'è stata alcuna fuga di radiazioni od altri effetti avversi». Delle gravi mancanze di manutenzione e controlli nella centrale vennero avvisati sia la Nuclear and industrial safety agency giapponese(Nisa) che l'amministrazione comunale di Matsue e il governo della prefettura di Shimane.
La Chugoku era molto imbarazzata, visto che era in costruzione il terzo reattore, e tutto venne messo a tacere quando si assunse ogni responsabilità scaricandola sulla burocrazia interna: «L'ispezione delle attrezzature presso l'impianto di Shimane è responsabilità del nostro Department of administration, secondo un calendario stabilito dal the Department of facilities performance management Dipartimento di Strutture Performance Management. I controlli difettosi possono essere ricondotti ad una comunicazione inadeguata tra i due reparti o addirittura ad errori nella registrazione dei precedenti controlli». Alla fine l'utility giapponese assicurò che «Misure preventive saranno considerate e attuate per evitare il ripetersi dei fallimenti delle ispezioni».
Ora sono saltate le "viti" del reattore 3 che deve ancora entrare in funzione.