[17/02/2011] News
FIRENZE. Esha (European small hydropower association), un'organizzazione per la promozione dei piccoli impianti idroelettrici in Europa, ha messo on-line la banca dati centrale Hydi (il database è liberamente accessibile al pubblico www.streammap.esha.be), realizzata nell'ambito del progetto europeo Shp Stream Map, che contiene dati riguardanti energia, mercato e politiche sul settore idroelettrico nei paesi dell'UE-27.
Il database comprende informazioni che vanno dai dati sul numero degli impianti, agli investimenti e alle variabili economiche, oltre che informazioni sugli aspetti legislativi. Aper (Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili), partner del progetto, ha curato la raccolta dati per l'Italia. Secondo i dati raccolti dalle due associazioni, il piccolo idroelettrico (gli impianti con potenza inferiore ai 10 MW) produce più di 46 TWh di elettricità all'anno nei paesi appartenenti alla UE 27, e si stima possa raggiungere i 54,7 TWh entro il 2020. Oggi, da solo, il piccolo idroelettrico è sufficiente a fornire energia a più di 13 milioni di famiglie in Europa e contribuisce ad evitare ogni anno 29 milioni di tonnellate di CO2, che si traduce in un costo per CO2 evitata di circa 766 milioni di euro all'anno.
Sicuramente in un'Europa che ha l'obiettivo low carbon al 2050 e che vede nelle fonti rinnovabili il sistema strategico per la produzione energetica, il piccolo idroelettrico può incrementare il suo spazio applicativo a patto che se ne valuti attentamente gli impatti nei territori (ecosistemi fluviali) di realizzazione. La strada adeguata è quella di arrivare ad una certificazione energetica europea del piccolo idroelettrico come proposto da molte associazioni ambientaliste e esemplificato nel progetto CH2OICE, cofinanziato dal Programma europeo Intelligent energy Europe.