[18/02/2011] News
LIVORNO. Secondo lo "Year Book 2011 - Emeerging issues in our global environment" del Programma Onu per l'ambiente (Unep) «Le quantità considerevoli di fosforo e di plastiche scaricate negli oceani del pianeta hanno un impatto diretto sull'ambiente e mettono in luce un problema mondiale di gestione di questi rifiuti».
Il fosforo, utilizzato soprattutto come fertilizzante, viene sversato negli oceani «A causa dell'inefficacia dell'agricoltura e dell'incapacità di riciclare le acque reflue. Tali rifiuti, così come quelli di altri prodotti chimici come l'azoto e il potassio, producono una proliferazione di alghe nocive per la qualità delle acque, gli stock di pesci e il turismo. Solo negli Stati Uniti, il costo di questo inquinamento è stimato in più di 2 miliardi di dollari all'anno. A livello mondiale, arriva quindi a decine di miliardi di dollari».
I principali responsabili di questo tipo di inquinamento sono la crescita della popolazione mondiale e lo sviluppo dell'agricoltura intensiva che tra il 1950 e il 2000 hanno prodotto un aumento del 600% dell'utilizzo mondiale di fertilizzanti contenenti fosforo, azoto e potassio e l'Unep sottolinea che «La cifra dovrebbe ancora aumentare, tenuto conto dei bisogni alimentari crescenti dei Paesi in via di sviluppo».
L'altro inquietante problema messo in risalto dal rapporto dell'Unep è l'impatto dei miliardi di frammenti di plastica di ogni dimensione che finiscono nei mari del pianeta e che «Hanno delle conseguenze dirette e indirette sula salute della fauna e l'ambiente marino».
Year Book 2011 cita una nuova ricerca secondo la quale «Questi frammenti di plastica possono assorbire una gamma di prodotti chimici tossici che si ritrovano nella catena alimentare, sono legati ai cancri ed hanno degli effetti sui processi riproduttivi degli esseri umani e della fauna». Per questo l'agenzia dell'Onu per l'ambiente sottolinea «L'importanza di mettere in atto una gestione migliore dei rifiuti nel mondo e dei modelli migliorati di consumo e produzione che permettano di evitare questi scarichi».
Il direttore dell'Unep, Achim Steiner, ha detto che «La scienza è essenziale per aiutare i governi a stabilire delle priorità di azione sulle sfide persistenti ed emergenti e queste questioni emergenti saranno al centro dei prossimi 15 mesi e della preparazione della Conferenza mondiale dell'Onu per lo sviluppo sostenibile organizzata a Rio l'anno prossimo. Il fosforo e le materie plastiche mettono in evidenza la necessità urgente di colmare le lacune scientifiche, ma anche di catalizzare una transizione mondiale verso una green economy efficace, che permetta uno sviluppo sostenibile ed una lotta contro la povertà».
Steiner ha poi parlato degli impegni della Conferenza di Rio, che si terrà dal 14 al 16 maggio 2012, 20 anni dopo il Summit della terra a Rio de Janeiro, e 10 anni dopo il Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile a Johannesburg: «A Rio, l'accento sarà messo sulle soluzioni e le opportunità. Che sia il fosforo, le materie plastiche od una qualunque delle sfide alle quali il mondo moderno fa fronte, ci sono manifestamente delle possibilità di produrre dei nuovi tipi di industrie più efficaci». Steiner ha concluso chiedendo la messa in opera di «Una gestione più intelligente, per trasformare i rifiuti, e i loro impatti sull'ambiente e la salute, in risorse preziose».