[18/02/2011] News toscana
PISA. Che quel piccolo fiore montano che spunta sulle Massiccio del Monte Capanne, all'isola d'Elba, potesse essere ancora più particolare di quanto si pensasse era un dubbio che avevano in molti, ma la conferma è arrivata dalla ricerca condotta da due giovani studiosi, il ricercatore Lorenzo Peruzzi e il dottorando elbano Angelino Carta, del dipartimento di biologia dell'università di Pisa che ha portato all'identificazione del Crocus ilvensis, una specie nuova per la scienza. I risultati della ricerca sono stati appena pubblicati su una rivista di spicco nell'ambito degli studi sulla biodiversità vegetale, il Nordic Journal of Botany pubblicato in Svezia.
Il fiore era già ben noto agli elbani, ma ancora sconosciuto come specie autoctona al mondo della scienza, che pure se ne era occupato anche recentemente con una raccolta di esemplari per una banca del germoplasma autorizzata ed assistita dal Parco nazionale dell'Arcipelago toscano. Grazie alla ricerca di Peruzzi e Carta, è stata identificata come nuova specie e chiamata Crocus ilvensis, una pianta che appartiene allo stesso genere dello zafferano.
I crochi appartengono alla famiglia delle Iridaceae e contano una novantina di specie, distribuite soprattutto nell'Europa orientale. La specie più conosciuta di questo genere è certamente lo zafferano comune (Crocus sativus), originario dell'Asia e ampiamente coltivato per uso alimentare. In Italia sono presenti 15 specie spontanee di zafferano, alcune delle quali endemiche: C. etruscus (Toscana continentale), C. imperati e C. suaveolens (Italia centro-meridionale) e C. siculus (Sicilia), ai quali si aggiunge adesso lo Zafferano dell'Elba, C. ilvensis.
«Un piccolo tesoro botanico che si nascondeva sul Monte Capanne e che va ad arricchire la biodiversità delle isole dell'Arcipelago toscano - spiega l'università di Pisa - La ricerca è iniziata nel 2007, quando lo studio preliminare di campioni provenienti dall'Isola d'Elba mostrò che essi non corrispondevano alle specie sino a quel momento segnalate per l'isola». Peruzzi sottolinea che «Effettivamente, sulla base di studi comparativi di tipo morfologico e cromosomico, è risultato che le piante dell'Elba sono inquadrabili in una nuova specie endemica, mai precedentemente descritta».
I due ricercatori spiegano che «L'origine di questa specie è probabilmente da ricondurre all'evoluzione geologica dell'Elba. L'Isola è stata caratterizzata fin dalla sua formazione (circa sette milioni di anni fa) da parziali emersioni e sommersioni che potrebbero aver permesso prima la migrazione e, successivamente, l'evoluzione della pianta per isolamento geografico. Lo Zafferano dell'Elba è esclusivo dell'area occidentale dell'Isola (Capanne) e risulta incluso nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Inoltre piante vive e semi sono conservati presso l'Orto Botanico di Pisa e nella relativa Banca del Germoplasma».
Per una delle tante coincidenze che legano la vita, una buona parte dei Crocus ilvensis vive nel Santuario delle farfalle Ornella Casnati, del quale Angelino Carta è stato uno degli ideatori, il massiccio del Capanne si dimostra sempre di più come un piccolo ma ricchissimo scrigno di biodiversità da difendere, con numerosi endemismi che vivono su una ridottissima area montana.