[18/02/2011] News
LIVORNO. Tre Stati Usa, Connecticut, New York e Vermont, hanno fatto causa alla Nuclear regulatory commission (Nrc) che ha deciso di consentire lo stoccaggio in loco delle scorie radioattive fino a 60 anni. I tre Stati sostengono che «La decisione viola le leggi federali». Nel dicembre 2010, la Nra ha annunciato la decisione di rivedere i regolamenti per consentire alle centrali nucleari degli Usa di stoccare il combustibile usato on-site, per un massimo di 60 anni dopo la chiusura dell'impianto di produzione. Prima il periodo di stoccaggio provvisorio era limitato a 30 anni. Il regolamento modificato è entrato in vigore a fine gennaio 2011.
Gli attorney generals di Connecticut, New York e Vermont hanno presentato congiuntamente una querela contro l'Nrc sostenendo che cambiando il regolamento «Ha agito arbitrariamente, ha abusato del suo potere discrezionale e ha violato il National environmental policy act, , l'Administrative procedure act, l'Atomic energy act, le Commission's policies and regulations» ed una sfilza di altre leggi e regolamenti federali». La petizione è stata depositata il 14 febbraio presso la Corte di Appello del District of Columbia Circuit.
Secondo i tre Stati, l'Nrc deve eseguire studi di impatto ambientale "site-by-site" prima di estendere la durata del regolamento di stoccaggio temporaneo perché «Non vi siano perdite dalle vasche di stoccaggio del combustibile usato o dagli impianti di stoccaggio a secco che potrebbero avere impatti significativi sull'utilizzo delle acque sotterranee e dei terreni».
Inoltre gli Stati fanno notare che l'Nrc non ha provato con «'Ragionevole certezza' che sufficienti licenze per lo stoccaggio off-site per lo smaltimento delle scorie saranno disponibili ‘quando necessario' e che gli sforzi per realizzare il deposito nazionale di scorie radioattive di Yucca Mountain, in Nevada, sono stati sospesi nel 2010 e che non è stato ancora individuato nessun impianto alternativo. Nella loro denuncia, New York, Vermont e Connecticut «Chiedono rispettosamente alla Corte che il Temporary Storage Rule e la Waste Confidence Decision Update dell'Nrc, siano entrambe revocate e di rinviare la questione all'Nrc per ulteriori analisi e l'elaborazione e l'emissione di una dichiarazione d'impatto ambientale, e di emettere ogni altro provvedimento che la Corte ritenga giusto ed appropriato».
L'attorney general di New York, Eric Schneiderman, ha detto: «Le nostre comunità meritano un approfondito esame degli aspetti ambientali, della salute pubblica e dei rischi per la sicurezza che una simile mossa potrebbe presentare. Mi impegno a costringere i federali a mettere la massima attenzione possibile sui rischi a lungo termine dello stoccaggio on-site, prima di permettere che la nostra comunità venga degradata e le nostre famiglie, le nostre proprietà ed aziende minacciate da discariche di scorie radioattive per le future generazioni».
Secondo William Sorrell, procuratore generale del Vermont, «L'opinione pubblica ha il diritto di sapere se un deposito a lungo termine di combustibile nucleare esaurito avrà ripercussioni negative sull'ambiente, in particolare per quanto si sta verificando in centrali nucleari che non sono mai state progettate per essere impianti di stoccaggio a lungo termine di combustibile nucleare esaurito».
Il procuratore generale del Connecticut, George Jepsen, ha aggiunto: «Chiediamo all'Nrc di obbedire alla legge. L'Nrc ha il dovere giuridico vincolante di fornire ai governi statali e locali ed all'opinione pubblica un'analisi completa ed esauriente del potenziale impatto ambientale di ulteriori decenni di stoccaggio di scorie nucleari high-level».
A tutti ha risposto sul New York Times il portavoce dell'Nrc David McIntyre che ha detto che la causa degli attorney generals avevano equivocato sulla natura della decisione presa a dicembre dalla Commissione. Ha descritto la decisione come una «Opinione» dell'Nra su quanto tempo le scorie possono essere stoccate in modo sicuro, piuttosto che una regola che consente di stoccare in qualsiasi impianto il carburante nucleare usato. McIntyre è però contraddetto da un altro portavoce dell'Nrc, Neil Sheehan, che l'8 febbraio ha detto che «Gli studi della Commissione hanno rilevato che questo tipo di stoccaggio è sicuro» e che questo era già stato sostenuto anche dal segretario all'energia Usa, Steven Chu. Opinioni entusiasticamente condivise dalla lobby nucleare che vedono la nuova politica dell'Nrc sui depositi temporanei di scorie on-site come base giuridica per la costruzione di nuovi reattori e come un modo per gestire lo stoccaggio a lungo termine, in assenza di alternative definitive.
La cosa strana di tutta questa polemica sulla sicurezza del nucleare è che è tutta interna ad istituzioni favorevoli al nucleare (ma non evidentemente a tenersi la sua scorie radioattive). Nel Connecticut sono attualmente in funzione due reattori nucleari (Millstone 2 e 3) e altri due sono stati chiusi (Millstone 1 e il Connecticut Yankee plant). Nello Stato di New York sono operativi 6 reattori: a Ginna, Indian Point, FitzPatrick e Nine Mile Point. In Vermont è in funzione la centrale nucleare Yankee.
Il problema è che la maggior parte delle centrali nucleari Usa hanno poco spazio per stoccare il loro combustibile nucleare esaurito. Per questo, non sapendo dove mettere le scorie, gli operatori nucleari hanno realizzato "dry casks", piccoli silos in acciaio e cemento, con gas inerte, in cui "sigillare" il combustibile esaurito. «La maggior parte delle centrali nucleari Usa sta attualmente conservare lo spent fuel in queste "botti" o hanno intenzione di farlo», scrive il New York Times. Le licenze per i "dry casks" dell'Nrc prevedono un loro utilizzo da 20 a 40, dopo di che la Commissione decide se l'aspettativa di "engineered life" delle botti potrà essere prolungata. In alcuni casi la vita dei "dry casks" prevista a 20 anni è già stata prolungata a 40.
McIntyre spiega la logica di fondo dell'Nrc per la proroga da 30 ai 60 anni dello stoccaggio in loco: «Le botti stanno lavorando veramente bene. Non hanno nemmeno bisogno di guardie di sicurezza» ed ha riconosciuto che l'uso di casks nelle centrali non richiede una valutazione di impatto ambientale. Ma i problemi ambientali ci sono eccome. L'esempio più eclatante è quello dello Yankee nuclear power plant in Connecticut, una centrale demolita nel 2007, che ospita ancora dry casks che contengono tutto il combustibile nucleare utilizzato durante i suoi 28 anni di funzionamento.