[23/02/2011] News
NAPOLI. Su Nature News il giornalista scientifico Nicola Nosengo scrive che a volte le buone idee ci mettono un po' ad essere attuate: «Nel 1872, Anton Dohrn, un biologo pioniere tedesco, scrisse un commentary su Nature proponendo la fondazione di "una rete di stazioni scientifiche" lungo le coste europee, concentrandosi sulla biologia marina (A. Dohrn Nature 5, 277-280, 1872). Quasi 140 anni dopo, un istituto che porta il nome di Dohrn sta conducendo nel XXI secolo la realizzazione della sua idea». La Stazione Zoologica (Szn) Anton Dohrn di Napoli è stata fondata nel 1872 dallo scienziato tedesco con lo scopo principale di raccogliere risultati scientifici in favore della teoria darwiniana di cui era un acceso sostenitore. Attualmente è un Istituto di ricerca di diritto pubblico, dichiarato ente di notevole rilievo e ente nazionale di ricerca a carattere non strumentale, fornito di proprio Statuto e di propri Regolamenti; ricade sotto la vigilanza del ministero dell'università e ricerca ed il suo fine istituzionale è la ricerca nel campo della Biologia marina e la cooperazione scientifica nazionale ed internazionale. La Szn inoltre concorre fortemente alla formazione di personale scientifico e tecnico, italiano e straniero. L'Acquario pubblico, con le sue specie tipiche del golfo di Napoli, rappresenta un valido strumento educativo e scientifico.
Il 24 e 25 febbraio l'European marine biological resource centre (Embrc) lancerà proprio a Napoli, nella sua General Assembly Kick-off meeting, insieme alla Szn che guiderà l'iniziativa, un Marine Network che collegherà 15 centri di ricerca esistenti in 8 Paesi. Il progetto creerà una organizzazione globale per la ricerca europea sulla biologia marina, e fornirà, per esempio, organismi modello per fondamentali studi di biologia molecolare e per lo screening di "drug candidates". Ma Nosengo avverte che «Il progetto non è ancora sicuro dell'ambizioso budget necessario per realizzare tutto il suo potenziale».
Su Nature il presidente della Snz Roberto di Lauro spiega che lo scopo del progetto Embrc è quello di fare esperimenti sugli organismi marini più semplici e comuni: «La maggior parte della biologia molecolare che conosciamo oggi deriva da specie terrestri. La genetica si è concentrata principalmente sulla drosophila o sul topo perché sono molto facili da crescere in laboratorio. Eppure, la maggior parte della diversità genetica del mondo si trova in mare, e alcune specie marine stanno diventando utili organismi modello». Lauro fa l'esempio dell'ascidia lunga (Ciona intestinalis), uno degli invertebrati più "vicini " agli esseri umani, il cui genoma è già stato sequenziato, ed è ormai utile per una serie di studi: «L'interesse per gli organismi marini come la Ciona è in rapida crescita al di fuori della comunità degli ecologisti marini».
L'Embrc punta a selezionare alcune specie come migliori candidati a diventare organismi modello e a sviluppare le tecnologie per farle crescere in acqua di mare artificiale, per studiare e modificare i loro geni. «Questi organismi - scrive Nosego - saranno messi a disposizione di altri istituti o società, insieme alla tecnologia ed al supporto necessari per studiarle. Il centro, su richiesta, potrebbe anche produrre ceppi di organismi geneticamente modificati per gli istituti che vogliono allevarli nei loro impianti, come accade attualmente con i roditori».
Nella fase preparatoria, che dovrebbe durare 3 anni, il finanziamento di 3,9 milioni di euro concesso dall'Unione europea verrà utilizzato per progettare la struttura organizzativa del nuovo network e Detlev Arendt, developmental biologist dell'European molecular biology laboratory di Heidelberg, in Germania, a capo della progettazione della infrastruttura bio-informatica dell'Embrc, sottolinea che «La maggior parte del lavoro riguarderà la gestione dei dati».La tappa successiva vedrà gli istituti partner spendere 100 milioni di euro in 5 anni per costruire la loro research capacity. Quando il centro sarà operativo, ogni Paese dovrà pagare le spese dei propri istituti e contribuire al bilancio dell'organismo di coordinamento. «È qui che potrebbero sorgere alcuni problemi - scrive Nosego - Altri 6 research-infrastructure networks sono stati lanciati dalla Commissione europea nel 2006 e sono arrivati alla fine della loro fase preparatoria, e alcuni stanno avendo difficoltà ad ottenere i fondi necessari per compiere ulteriori progressi». Jean-Emmanuel Faure, della Direzione d generale ricerca della Commissione europea, ammette che «Le cose stanno andando più lentamente di quanto ci aspettassimo. Il momento è brutto, con la crisi economica che colpisce alcuni Paesi, molto difficile». L'Irlanda, con l'economia in ginocchio, ha ritirato i suoi finanziamenti all'European clinical research infrastructures network e la Commissione europea ha esteso la fase preparatoria di "Instruct", una iniziativa simile per la biologia strutturale, concedendo altri due anni per cercare fonti di finanziamento alternative.
Nature sostiene che «Se fosse possibile garantire il finanziamento, l'Embrc avrebbe il potenziale per diventare una chiave di volta di una rete globale di centri marini» Gary Borisy, direttore del Marine biological laboratory di Woods Hole, Massachusetts, spiega quale sia il livello di competizione/innovazione con il quale si dovrà misurare l'Europa: «Abbiamo qualcosa di simile negli Stati Uniti con la National association of marine laboratories, però non siamo così avanzati in termini di standardizzazione delle tecnologie. Auspico che l'Embrc creerà opportunità di collaborazione tra Europa, Stati Uniti e Giappone, che è anche molto attivo nel campo della genomica marina. La prima cosa da fare sarebbe quella di concordare un modello di poche specie e renderle gli standard in tutto il mondo».
Lauro conclude che l'obiettivo finale a lungo termine dell'Embrc è proprio quello di entrare a far parte di un global network. La sfida è la stessa di 140 anni fa, quando Dohrn già scriveva: «I governi non possono essere facilmente indotti a sacrificare molto denaro per il progresso di questa scienza».