[24/02/2011] News toscana
LIVORNO. «Noi abbiamo fatto quello che ci ha chiesto la Regione: abbiamo avviato la procedura per l'affidamento del servizio al gestore unico per i rifiuti». Forte di un voto sul protocollo di intesa sul quale si sono espressi favorevolmente il 90% dei Comuni dell'Ato Costa (solo tre astensioni per problemi formali: Castelnuovo Garfagnana, Lorenzana e Pietrasanta), il presidente Marco Filippeschi (Nella foto), pensa positivo. Il cronoprogramma per arrivare alla formazione di una società pubblico privata è roba da record: a marzo la nomina degli advisor, a giugno il bando per l'affidamenti del 40% della proprietà a un privato e entro febbraio del 2011 l'operatività. Una corsa contro il tempo che non preoccupa il sindaco di Pisa. «Sono i tempi previsti dai tecnici e dai consulenti che stanno lavorando al progetto e non ho motivo di credere che non verranno rispettati. In questa fase, la nostra attenzione è rivolta alle garanzie che dobbiamo dare ai lavoratori e al tipo di servizio che deve mantenere le caratteristiche delle capillarità che ha oggi. Non ci sarà nessun allontanamento dal territorio», ha dichiarato Filippeschi.
Il rischio Commissariamento, intanto, resta un pericolo reale, seppur lontano. La diffida di gennaio del presidente della Regione Enrico Rossi ai Comuni dell'Ato costa "colpevoli" di ritardi, infatti, fa riferimento a una legge regionale (la n. 61 del 2007) che nel frattempo è stata modificata. Un vincolo formale dunque, ma pur sempre un vincolo. «Con quella norma non era ancora previsto l'intervento di società private. Comunque sarà la Regione a decidere se ci sono gli estremi del commissariamento anche se penso che sarà difficile non tenere conto della volontà delle amministrazioni comunali che hanno firmato il protocollo», ha dichiarato Filippeschi.
I passaggi per la creazione del gestore unico scelta dall'Ato costa è questa: creare una società pubblica al 100% composta da tutte le partecipate comunali che gestiscono i rifiuti (un passaggio che rende necessario l'acquisizione delle attuali quote in mano ai privati) e poi, attraverso l'Ato, indire una "gara a doppio oggetto" per l'affidamento del servizio e la cessione del 40% della proprietà della nuova società (decreto legge n.135, 25/09/09, comma 2,b). In questo modo, ai Comuni, in base alla loro quota di partecipazione, resterebbe la proprietà dei mezzi e degli impianti, mentre al privato, che per partecipare alla gara deve dimostrare di avere competenze e esperienza nel settore, spetteranno gli utili derivanti dalla gestione della nuova società. «Finora c'è stata grande attenzione. Mi auguro che le società interessate si facciano avanti», ha dichiarato Filippeschi.