[25/02/2011] News toscana

Gli ambientalisti con una voce sola: l'autostrada Tirrenica adeguando l'Aurelia รจ un buon punto di partenza

GROSSETO. La Maremma non si tocca. Alla conferenza stampa tenutasi questa mattina al Centro nazionale per lo sviluppo sostenibile di Legambiente, a Rispescia (Gr), gli ambientalisti hanno chiesto a gran voce che il patrimonio che la Maremma Toscana e Laziale rappresenta, sia sotto il profilo ambientale che culturale, non venga cancellato con la realizzazione dell'autostrada.

Presenti alla conferenza il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, il presidente del WWF, Stefano Leoni, il coordinatore del Comitato Terra di Maremma, Valentino Podestà, e Anna Donati esperta di trasporti. Alla fine tutti concordi nel dire che sarebbe sufficiente adeguare e riqualificare l'attuale Aurelia, in modo da renderla un'arteria con standard di sicurezza omogenei, integrata con il territorio, con il sistema di trasporto pubblico e della viabilità locale.

«Nel 2000 abbiamo appoggiato con convinzione il progetto Anas - ha spiegato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - di adeguamento dell'Aurelia a Superstrada poi abbandonato, purtroppo, con la Legge Obiettivo e con l'inserimento dell'autostrada Tirrenica tra le opere strategiche. In questi anni ci siamo battuti contro progetti autostradali realmente devastanti per le colline della Maremma, e l'annuncio di Sat sul nuovo progetto autostradale realizzato sul tracciato dell'Aurelia senza la costruzione di una inutile e impattante viabilità complanare (come, del resto, prevede la parte di tracciato già approvata tra Civitavecchia e Tarquinia) ci sembra quindi una bella notizia. Certo occorrerà approfondire le soluzioni, una volta reso pubblico il progetto, e verificarne la fattibilità, ma se fossero confermate le ipotesi annunciate si tratterebbe, sostanzialmente, di un adeguamento del progetto Anas del 2000 con l'introduzione del pedaggio. Per un'associazione ambientalista il principio secondo il quale chi inquina e utilizza una infrastruttura debba pagare non è certamente in discussione. Noi daremo il nostro contributo per verificare e migliorare le caratteristiche del progetto. E faremo sentire forte la nostra voce per impedire che si torni indietro, a un progetto costosissimo e di grandissimo impatto come quello del 2008».

E a supporto di tutto ciò c'è anche il documento redatto per conto di Legambiente, WWF Italia, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, Comitato per la Bellezza e Comitato Terra di Maremma da Maria Rosa Vittadini e Anna Donati. Un documento che esamina le diverse soluzioni presentate fin qua a partire dal progetto Anas del 2000. Gli ambientalisti lanciano la sfida e attendono di conoscere le carte del progetto definitivo SAT per capire se ci sarà davvero lo spazio per un ripensamento radicale con la progettazione di un'infrastruttura realmente innovativa, rispettosa degli elevati standard ambientali e paesaggistici della Maremma e delle esigenze delle comunità locali, annunciando fin da ora un'iniziativa pubblica di confronto e valutazione con la popolazione e gli enti pubblici interessati.

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