[07/03/2011] News
LIVORNO. Oggi e domani all'Onu a New York si svolge la seconda delle tre consultazioni intergovernative preparatorie del terzo summit della Terra, l'United Nations conference on soustainable development, che si terrà a Rio de Janeiro nel giugno 2012, e Sha Zukang (nella foto), il segretario generale aggiunto agli affari economici e sociali che è anche il segretario di Rio 2012 , ha detto che «La triste verità è che, malgrado due secoli di crescita spettacolare sul nostro pianeta, non siamo riusciti ad eradicare la piaga della povertà. Se continuiamo su questo cammino, lasceremo in eredità ai nostri ragazzi e bambini una povertà materiale ed ambientale, e non la prosperità».
Durante la conferenza stampa di presentazione della riunione preparatoria di Rio 2012, Sha ha messo in guardia contro le conseguenze della persistenza della povertà perché «Non potrebbe che condurre all'aumento delle tensioni sociali, delle pressioni ecologiche e della crisi economica, mentre una transizione verso una green economy favorirebbe lo sviluppo e l'eradicazione della povertà».
Secondo il segretario di Rio 2012 nella metropoli brasiliana «I Paesi potrebbero intendersi su una serie di misure politiche intelligenti utili al passaggio ad un'economia verde, alla creazione di posti di lavoro, allo sviluppo delle energie rinnovabili e che assicurino l'utilizzo più sostenibile e più equo delle risorse. Tutti questi obiettivi sono interdipendenti e devono essere quindi trattati in maniera integrata per sfociare in un vero sviluppo sostenibile. Rio 2012 sarà uno degli avvenimenti più importanti del prossimo decennio. E' una risposta al difficile risveglio intervenuto nel 2008. Quando prima le crisi alimentare ed energetica, poi la crisi finanziaria, hanno provocato prima le recessione mondiale prolungata delle tensioni sociali».
La Conferenza di Rio 2012 ha l'obiettivo di rinnovare l'impegno politico internazionale per lo svciluppo sostenibile, di valutare i progressi realizzati e le lacune ancora esistenti nell'attuazione degli impegni presi e di rilevare le nuove sfide che sono emerse. Organizzato a 20 anni dal summit della Terra di Rio (1992) e a 10 da quello di Johannesburg (2002), Rio 2012 dovrà fare il bilancio delle discussioni internazionali sull'ambiente e l'Onu propone per questo due temi: Green economy e governance internazionale dello sviluppo sostenibile.
Secondo Sha «Gli attuali modelli di consumo e produzione hanno sovraccaricato molti degli ecosistemi del pianeta, il finanziamento di infrastrutture sostenibile non ha tenuto il passo con l'espansione urbana; aver trascurato il settore agricolo ha provocato la scarsità di cibo e gli investimenti nelle energie rinnovabili e nella gestione sostenibile delle foreste sono stati molto minori a quanto era necessario. L'estrema povertà persiste, anche se la ricchezza globale è aumentata circa il 60% cento dal 1992. Gli esperti concordano sulla necessità di una nuova era sostenibile, low carbon e di una crescita inclusiva. I Paesi in via di sviluppo sono preoccupati per le restrizioni al commercio nell'ambito di un'economia verde e di nuovi standard che limitino l'accesso al mercato per i loro prodotti. Molti ritengono di non disporre delle risorse umane, istituzionali e finanziarie per creare una green economy. Francamente, la Conferenza può avere successo solo se elementi verranno trattati».
Alla domanda sul perché il processo di Rio 2012, conosciuto come Rio +20, sia meno ambizioso di quello del summit del 1992, Sha ha risposto che «Le sfide di oggi, in particolare sullo sfondo della crisi finanziaria, sono superiori a quelle del 1991. Dobbiamo fare di più con meno. Ma sono fiducioso che i governi faranno fino in fondo il loro dovere.
Charles Ntwaagae, rappresentante del Botswana all'Onu e vicepresidente di Rio 2012 ha invece risposto ad una domanda su come i disordini di questi giorni in nord Africa e Medio Oriente siano legate alle problematiche dello sviluppo sostenibile, quali il cibo, l'energia e le crisi finanziarie: «La crisi ha reso la vita più difficile per tutti ed ha alimentato il tipo di malcontento che vediamo oggi nel mondo arabo.
Ma per la corretta gestione di strategie di sviluppo sostenibile, i politici dovrebbero mettere fine al rallentamento economico, creare posti di lavoro, ridurre le condizioni di povertà e insicurezza alimentare e garantire l'istruzione». Sha ha aggiunto che «Le crisi energetica e alimentare non sono cose nuove, ma ora dobbiamo affrontarle più urgentemente».