[07/03/2011] News toscana
FIRENZE. Oggi tutto il centrosinistra, per una volta unito, ha manifestato davanti alla prefettura di Firenze contro il decreto ammazza-rinnovabili del governo Berlusconi. Con Pd, Idv, Sel, Federazione della Sinistra, Partito Socialista e Verdi, che hanno indetto la manifestazione, c'erano anche Legambiente, Wwf, Francesco Meneguzzo, ricercatore Cnr, promotore dell'appello Sos Rinnovabili, Fabio Roggiolani, presidente del Consorzio Foreever, e operatori del settore.
Secondo partiti ed associazioni toscane il decreto ammazza-rinnovabili Romani-Berlusconi è «Un provvedimento blitz, completamente estraneo a quanto prospettato fino a ieri a regioni, enti locali, categorie economiche, che mette in pericolo un settore costituito in tutta Italia da decine di migliaia di aziende e oltre centomila lavoratori. Come hanno chiarito le associazioni di categoria, la mancata certezza sul taglio di incentivi al solare rischia di bloccare fin da subito i mutui bancari e gli investimenti, con effetti che potrebbero essere fin da subito davvero catastrofici. Non parliamo dei tagli retroattivi all`eolico, di dubbia costituzionalità, e contrari alle indicazioni dell`Ue. Il decreto Romani sta producendo già effetti drammatici. Blocco di miliardi di investimenti e migliaia di casse integrazioni già annunciate. L'Italia rischia una figuraccia internazionale dimostrando inaffidabilità totale: il nuovo conto energia, uscito ad Agosto, viene fatto fuori dopo nemmeno un anno».
Il centrosinistra toscano ha manifestato davanti alla Prefettura con uno striscione con scritto "Non spengiamo il futuro" e un piccolo pannello solare dimostrativo. La manifestazione è stata promossa dai Verdi della Toscana, rappresentati dal Consigliere Regionale Mauro Romanelli. Presenti per la Federazione della Sinistra la Capogruppo Monica Sgherri, per il Pd Vincenzo Ceccarelli Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio, per l'Idv il Consigliere Marco Manneschi, per il Ps Pieraldo Ciucchi, per Sinistra Ecologia e Libertà i Portavoce Regionali Maurizio De Santis e Beppe Brogi, Piero Baronti per Legambiente.
«Il decreto del governo sta già producendo effetti molto pesanti: gli operatori denunciano un blocco dei finanziamenti già in corso da parte delle banche e degli investitori italiani e stranieri, e la possibile messa in cassa integrazione di 10mila addetti diretti - hanno denunciano gli esponenti presenti, riportando quanto dichiarato in questi giorni da Assossolare, Aper, Asso Energie Future e GiFi (Imprenditori Fotovoltaico), Cna, Confesercenti e Confartigianato - Il blocco al 31 maggio del terzo conto energia, varato appena sei mesi fa, ad Agosto, e che doveva durare tre anni, è innanzitutto un colpo alla credibilità e all'affidabilità del Paese in sede europea, e presenta profili di incostituzionalità gravi relativi alla certezza del diritto che viene lesa in maniera evidente. Il fatto poi che la potenza incentivabile abbia un tetto e che gli incentivi saranno stabiliti anno dopo anno, impedisce qualsiasi pianificazione degli investimenti e la possibilità di prospettare all'utente un piano di rientro delle spese e una convenienza certa a scegliere la strada dell'energia pulita. Il decreto inoltre non rispetta il dibattito svoltosi nelle commissioni parlamentari e il parere delle Regioni a cui era stato prospettato un intervento del tutto diverso: oltre che nel merito, il Governo conferma, in questo campo come purtroppo in molti altri, uno stile poco rispettoso, fatto di blitz e colpi di mano, che gettano nell'incertezza e nello sconcerto le altre istituzioni e la società civile».