[07/03/2011] News
Greenreport (LIVORNO). Un cucciolo di foca monaca (Monascus monacus) una delle specie di mammiferi marini più rare e in pericolo del mondo è stato salvato dagli ambientalisti greci della Mom/Hellenic Society for the study and protection of the monk seal. La piccola foca, un maschio che pesa circa 30 kg, è stato subito battezzato Nireas, è uno degli ultimi 600 individui di foca monaca che spopravvivono tra le coste del Mediterraneo e la Mauritania. Il Mom prevede di rilasciare il cucciolo, che si è ripreso bene, in una piccola colonia di foche monache in Grecia.
Il biologo Alexandros Karamanlidis ha detto che quando i ricercatori lo hanno trovato il cucciolo era molto debole e che «Il salvataggio è avvenuto all'ultimo momento».
Il team di ricerca, dal Mom ha raccolto la minuscola foca orfana il 7 febbraio, durante un monitoraggio di una colonia di fochedi Citera, in un'isola nel sud-ovest del Mar Egeo. Un abitante di Citera aveva chiamato il team del Mom segnalando un cucciolo su una spiaggia aperta nella parte sud-occidentale dell'isola. Le prime fotografie fornite e la descrizione generale e il comportamento dell'animale avevano subito preoccupato gli ambientalisti greci. «Due giorni dopo il cucciolo ha iniziato a mostrare i primi segni di debolezza, in quanto non cercava più di andare in acqua e non reagiva alla presenza umana»,
Karamanlidis, che è il coordinatore scientifico del Mom, ha detto alla Bbc News che «L'animale è stato portato in un centro di riabilitazione sull'isola di Alonissos. Era stato separato da sua madre ed era pieno di parassiti interni. Ora sta riguadagnando rapidamente peso e, se tutto va secondo i piani, sarà rilasciata presto». I primi esami avevano trovato l'animale fortemente disidratato e con una grave infezione da parassiti intestinali e con problemi dermatologici causati probabilmente da ectoparassiti. Ora si sta riprendendo bene al Rehabilitation Centre del Mom di Alonissos.
Il cucciolo è probabilmente l'ultima vittima dell'invasione dell'habitat delle foche monache da parte dell'uomo, che ha spinto questi mammiferi marini lontano dalle spiagge e verso grotte anguste dove i cuccioli sono a rischio perché le mareggiate possono portarseli via, separandoli dalle loro madri.