[08/03/2011] News toscana
LIVORNO. Finora gli impianti per la produzione di energia rinnovabile dovevamo importarli dall'estero. Praticamente non producevamo né pannelli solari né turbine eoliche. In questi ultimi anni il panorama è cambiato; produciamo in Italia ottimi pannelli solari e partecipiamo ad associazioni di imprese a livello europeo.
Anche nel mini-eolico abbiamo rialzato la testa; proprio in Toscana si produce una turbina da 55 KW interamente progettata in Italia e con componenti nazionali.
In più si stanno investendo milioni di Euro, di denaro pubblico, per convertire impianti come quello ex Fiat di Termini Imerese per la produzione di impianti fotovoltaici.
Ed ecco che il Governo ha emanato un decreto, formalmente teso a recepire una direttiva comunitaria per lo sviluppo delle rinnovabili, che di fatto distrugge tutto il settore.
Un decreto peraltro incostituzionale, che nega immediatamente le tariffe agevolate che per legge dovevano durare fino al 2013.
Si rammenta che le tariffe agevolate per le rinnovabili NON sono a carico dei cittadini, perché recuperano le multe che altrimenti l'Italia dovrebbe pagare per la mancata riduzione della CO2 e d'altronde il settore delle rinnovabili è stato l'unico attivo anche in tempo di crisi, dando lavoro e producendo reddito alle famiglie ed al fisco.
Moltissimi coltivatori hanno potuto integrare il reddito agrario sempre più misero e migliaia di ettari di terreni altrimenti incolti producono oggi energia rinnovabile e riduzione dell'inquinamento.
Che le rinnovabili distruggano i carciofi è una balla, appunto, da carciofai.
Anche in un Comune a forte espansione di impianti fotovoltaici, come Campiglia, il territorio agrario occupato dagli impianti non arriva all'1% del territorio agrario totale.
Ci si dovrebbe domandare invece "quale" territorio utilizzare per coltivare energia e non accanirsi ancora contro i coltivatori, che già hanno dato in termini di impoverimento e di espulsione dal mercato.
Comunque sono ormai scelte ipotetiche, tanto ci ha pensato il Governo a realizzare le richieste delle liste civiche.
Il Governo deve trovare risorse per la folle avventura nucleare, poiché nessun privato investe nell'energia atomica, ben sapendo che i costi di produzione sono enormi.
Quindi ha tagliato lo sviluppo delle rinnovabili per favorire un afflusso di capitali pubblici alle industrie nucleari, soprattutto francesi, che stanno trovando enormi difficoltà nei due impianti che stavano realizzando e che sono ora fermi.
Questa è la destra, amico !!!
Che però ha trovato un compagno di strada. Sono le liste civiche che contro le rinnovabili si sono pronunciate in modo univoco.
No all'eolico, ovunque, e no anche al fotovoltaico con la sola eccezione di quello sui tetti che per il suo costo e per la sua naturale esiguità non potrà che rappresentare una minuscola frazione delle rinnovabili necessarie per uscire dalla prospettiva nucleare.
Questa è la destra 2, amico !!! Che in più dice di essere di sinistra, figurati!.