
[10/09/2009] News
FIRENZE. Segnali positivi per il più grande fiume italiano: sembra infatti in miglioramento la qualità delle sue acque, dato registrato dal monitoraggio effettuato in 40 punti, dalla sorgente al Delta, durante "Operazione Po" la campagna itinerante di Legambiente. La cautela è d'obbligo ma i dati dei rilevamenti sulla qualità delle acque effettuati dall'associazione ambientalista in collaborazione con i tecnici della struttura Oceanografica Daphne dell'Arpa Emilia-Romagna, consentono di sperare che sia raggiungibile l'obiettivo di un Po risanato, come richiesto dalle normative europee sulle acque. Il confronto con i dati rilevati lo scorso anno in condizioni di portata sostanzialmente equivalenti, mostrano un lento ma graduale miglioramento, ma il vero problema sono ancora gli affluenti che continuano a riversare nell'asta principale i loro eccessivi carichi di fosforo e azoto derivanti dalle pratiche antropiche di interi territori.
«I dati rilevati dal Piemonte fino al delta rappresentano un'analisi puntuale effettuata sulla qualità delle acque del grande fiume - ha dichiarato Giulio Kerschbaumer, biologo di Operazione Po - e mostrano come i principali imputati siano gli affluenti del grande fiume, che riversano nel corso d'acqua i loro carichi inquinanti. Le distribuzioni dei valori del fosforo evidenziano 3 picchi principali individuati infatti nel fiume Lambro, nel torrente Parma e nel Crostolo. La distribuzione delle forme azotate invece presentano da monte a valle una forte disomogeneità. In particolare presentano elevate concentrazioni nelle stazioni a monte: Casalgrasso, Moncalieri, Torino, Brandizzo, fiume Lambro, fiume Adda, torrente Parma, fiume Oglio».
Tutti gli impatti che il fiume subisce durante il suo percorso confluiscono poi nel tratto terminale «Ciò pone in serio pericolo il futuro del Delta padano, un territorio incerto, intreccio di terre e acque dal fragile equilibrio ma dalle grandi potenzialità- ha spiegato Giorgia Businaro, responsabile settore Acque per Legambiente Veneto- pensiamo al notevole sviluppo del turismo naturalistico, che trova qui una zona unica ed incredibilmente affascinante. Lo sviluppo di un tipo di turismo che fondi sulla tutela e il rispetto dell'ambiente la sua ragione d'essere - ha proseguito Businaro - viene però ostacolato dall'insensato progetto di conversione a carbone della Centrale Enel di Polesine Camerini, un mostro tecnologico inserito ai confini del Parco Regionale del Delta del Po, che ha sconvolto l'ambiente circostante e che minaccia ora di distruggerlo completamente». Operazione Po quindi ha messo anche in evidenza le potenzialità di un ecosistema fluviale di pregio con aree rivierasche di qualità per dare impulso al turismo ecosostenibile, importante contributo per l'economia dell'area. «Il viaggio sul Po - ha dichiarato Luigi Rambelli, presidente di Legambiente Turismo - è stata un'occasione di denuncia dei problemi ambientali del fiume ma anche un'esperienza antropologica e sociale che ci ha permesso di entrare in contatto con le comunità rivierasche che da secoli vivono sul e del fiume. Proprio dal contatto con queste comunità è nata l'idea di un progetto di rilancio dell'economia su "Grande Fiume" che coinvolga tutta l'asta e che parta dai principi della sostenibilità e della valorizzazione delle ricchezze di questi territori, agricole, gastronomiche e turistiche. Legambiente Turismo e la sua etichetta ecologica (la prima in Italia per importanza e numero di adesioni) ha deciso di raccogliere l'invito di tanti amministratori e imprenditori locali e di proporre un nuovo progetto che leghi le strutture ricettive e turistiche dei paesi situati su tutta l'asta del fiume anche per estendere, valorizzare e difendere le esperienze già realizzate nel Delta Po».
La campagna e le idee proposte da Legambiente hanno trovato consensi anche in molti settori economici «L'iniziativa Operazione Po- ha dichiarato Pierantonio Macola, vicepresidente di Unindustria Rovigo e referente unico del nuovo distretto turistico del Parco del Delta del Po Polesine, amministratore delegato di Vacanze Weekend - è strategica per il territorio del Delta del Po Veneto, ritengo il tema fluviale uno degli assi portanti per questo nuovo modello di crescita del turismo e Legambiente ci offre un'occasione di confronto aperto fondamentale, che consente di trasformare il rispetto del tema ambientale in una reale opportunità di sviluppo economico che vada a beneficio di questo territorio»