[08/03/2011] News
ROMA. Non ci voleva molto a capire che il decreto del governo sulle rinnovabili avrebbe prodotto effetti devastanti: se togli ogni certezza sugli incentivi per il futuro blocchi gli investimenti per nuovi impianti, induci le banche a fermare i finanziamenti, colpisci moltissime imprese tra le più innovative, metti a rischio migliaia di posti di lavoro
La protesta che sta dilagando in tutta Italia dovrebbe far capire a tutti quanto scellerata sia stata la scelta di azzoppare il settore più dinamico e innovativo dell'economia verde. Il governo deve rapidamente correggere la rotta. E il Ministro Stefania Prestigiacomo forse comincia a rendersi conto del disastro combinato, se oggi propone di anticipare entro 20 giorni, anziché al 30 aprile, la definizione dei nuovi incentivi per il fotovoltaico.
Continuiamo a ripetere che il problema non è la riduzione degli incentivi, se graduale ed equilibrata, ma dare certezze alle imprese, alle famiglie, alle banche, agli operatori . Fare come la Germania, che non per caso è divenuta leader mondiale del settore. Da questo punto di vista è sì importante definire prima possibile il nuovo quadro di incentivi, ma non basta. Decisivo è anche correggere il confuso meccanismo delle aste al ribasso, evitare di imporre tetti annuali limitanti lo sviluppo del mercato e darsi obiettivi coraggiosi e lungimiranti di produzione di energia da fonti rinnovabili in sintonia con i migliori paesi europei.